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“Ucciso dall’amianto”, maxi-condanna da 1,5 milioni per Fincantieri

Sentenza del Tribunale del Lavoro di Napoli: la società Fincantieri dovrà risarcire gli eredi di un ex dipendente elettricista, morto con un mesotelioma, che aveva lavorato 25 anni nelle sale macchine delle navi, respirando amianto. “Una sentenza storica”, sottolineano i legali della famiglia: “L’uomo lavorava senza dispositivi di protezione”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Fincantieri condannata a risarcire un milione e mezzo di euro agli eredi di un dipendente elettricista morto di mesotelioma, dopo aver lavorato 25 anni nelle sale macchine delle navi, respirando amianto. Lo ha deciso il Tribunale di Napoli, Sezione Lavoro, dopo un’istruttoria durata circa due anni e mezzo. Secondo i giudici, la morte del lavoratore è avvenuta per l’esposizione all’amianto nei luoghi di lavoro. “Una sentenza storica – commentano gli avvocati che hanno seguito il caso Lorenzo Irace, Giuseppe Manganiello e Giancarlo Itri coadiuvati dal consulente medico di parte dottore Giovanni Ciardi – che oltre a rendere giustizia ai familiari costituisce un importante precedente giuridico che fungerà da volano a supporto delle successive azioni legali per la tutela delle vittime dell’amianto”. Fincantieri adesso potrà presentare appello.

La causa contro il colosso della cantieristica navale è stata avviata dopo la morte del lavoratore che aveva prestato la propria attività presso la Società Bacini Napoletani di proprietà della stessa Fincantieri. “Per 25 anni – sottolineano i legali – l'uomo ha lavorato come elettricista di bordo presso le sale macchine delle navi, in ambienti di lavoro dove si disperdevano in misura elevata ed incontrollata nell’aria le fibre di amianto, ed in mancanza di adeguati sistemi di protezione, fatti che sono emersi in aula anche dalle dichiarazioni testimoniali”.

“Il maxi risarcimento – concludono – tiene conto sia della sofferenza patita dal lavoratore, deceduto a seguito della diagnosi di mesotelioma, sia del gravissimo danno nella relazione familiare ed affettiva subita dalla moglie e dai figli per la perdita del proprio familiare. Ogni anno si verificano 6mila decessi di persone che hanno lavorato a stretto contatto con l’amianto. Purtroppo non si tratta di un caso isolato, in quanto il nostro studio Adimi Lex ed il nostro staff medico-legale riceve ogni mese richieste di tutela giudiziaria di lavoratori ex esposti all’amianto o che hanno contratto gravi patologie sui luoghi di lavoro; le patologie asbesto correlate quali i mesoteliomi, le neoplasie polmonari ed insufficienze respiratorie, determinate dalla diretta esposizione all’amianto, hanno un periodo medio di insorgenza di 15-20 anni”.

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