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Un anno dopo lo scippo al Vomero arrivano i carabinieri per arrestarlo

Scippo in via Blundo, una delle traverse che costeggiano piazza Medaglie d’Oro, avvenuto il 2 agosto scorso: i carabinieri con un minuzioso lavoro di ricostruzione identificano l’uomo attraverso i filmati di videosorveglianza di alcuni negozi dell’area vomerese e arrivano a identificare lo scippatore: si tratta di un 33enne dei Tribunali, arrestato e portato in carcere.
A cura di Redazione Napoli
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È passato un anno – a volte capita quando le indagini hanno bisogno di elementi in più e non solo in casi eclatanti o gravi – ma alla fine i carabinieri della compagnia Vomero hanno bussato alla porta di Giuseppe C. 33 anni, residente in via Tribunali e gli hanno messo le manette ai polsi: l'uomo è accusato di aver scippato, il 2 agosto dell'anno scorso il cellulare ad un giovane del quartiere Arenella. La dinamica fu la seguente: su via Francesco Blundo, una delle traverse che circondano la centrale piazza Medaglie D'Oro , particolarmente frequentata per la presenza di alcuni supermercati, un uomo, in sella a uno scooter, arrivò alle spalle della vittima, lo affiancò e con un gesto secco e violento gli strappò di mano lo smartphone di ultima generazione. La vittima si rivolse subito ai carabinieri vomeresi e di lì partirono le indagini. Indagini lunghe ma che inesorabilmente sono arrivate a buon fine, visto l'esito conclusivo.

Già, perché i militari del nucleo operativo hanno accertato l’identità dello scippatore usufruendo dei filmati girati dalle telecamere di videosorveglianza installate in alcuni negozi e hanno quindi richiesto all’autorità giudiziaria l’emissione di una misura cautelare a carico del presunto scippatore. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, alla luce degli elementi raccolti, ha così emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere per furto. L'uomo è stato dunque fermato, arrestato e tradotto in carcere a Poggioreale. Sempre più spesso le indagini si avvalgono non solo dei contributi filmati realizzati dagli ‘occhi elettronici' installati dalle forze dell'ordine, ma anche di quelli privati che possono essere richiesti dall'autorità giudiziaria in caso di necessità com'è accaduto nel caso di piazza Nazionale con il ferimento della piccola Noemi.

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