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Una statua di San Gennaro di 4 metri al Cotugno per proteggere medici e ammalati Covid19

Un busto di San Gennaro di 4 metri d’altezza e 2 tonnellate di peso, opera dell’artista Lello Esposito, è stato trasportato all’Ospedale Cotugno di Napoli, in segno di protezione contro il Coronavirus per ammalati e personale sanitario. La statua resterà fino a quando non sarà dimesso l’ultimo paziente.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Lo sguardo di San Gennaro veglierà sull'Ospedale Cotugno fino al termine della pandemia del Coronavirus. Il busto colossale – oltre 4 metri di altezza – del Santo Patrono di Napoli, infatti, da domani, sarà esposto sulla scalinata principale del Pronto Soccorso dell'ospedale dei Colli. Opera dell'artista partenopeo Lello Esposito, la scultura si chiama “Gli occhi di San Gennaro”, pesa più di 2 tonnellate ed è alta oltre 4 metri. È stata trasportata nel nosocomio partenopeo dall'atelier dello scultore. L'inaugurazione è prevista per domani, 16 aprile, a mezzogiorno, nel piazzale principale del Cotugno. San Gennaro guarderà verso l'ospedale, con il suo sguardo benedicente, in segno di protezione verso tutti i medici, gli infermieri e i pazienti che si trovano a combattere in questi giorni contro il Coronavirus. Lello Esposito ha voluto che l'opera resti esposta fino a quando non sarà dimesso l'ultimo paziente da Covid19.

Il dg del Cotugno: "San Gennaro veglierà su medici e ammalati"

“San Gennaro – racconta Maurizio Di Mauro, direttore generale dell'Ospedale dei Colli Monaldi-Cotugno – per i napoletani è un punto di riferimento per le calamità. Il gesto voluto dal maestro Esposito ha una forte valenza simbolica. L'ospedale Cotugno è il centro di riferimento regionale per le malattie infettive di tutto il Sud Italia e, oggi, è stato convertito ad ospedale Covid, con circa 200 pazienti ricoverati. Ma la scultura gli Occhi di San Gennaro, rivolta verso gli ammalati, vuole essere uno sguardo rivolto verso tutto il personale delle strutture sanitarie impegnato in prima linea e verso tutti i pazienti colpiti da questa terribile malattia nella nostra regione. Voglio ringraziare il maestro Esposito che ha curato personalmente le fasi dell'allestimento e che, con questo meraviglioso gesto, ha voluto dimostrare la sua vicinanza a tutti noi”.

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