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Vendeva marche da bollo clonate agli avvocati: un arresto a Castellammare di Stabia

Il titolare di una rivendita di tabacchi di Castellammare di Stabia è stato arrestato questa mattina nell’ambito di una maxi inchiesta della procura di Torre Annunziata. L’uomo avrebbe venduto a diversi avvocati del Foro oplontino migliaia di marche da bollo clonate, in maniera da far risparmiare sulle cause. Centinaia gli avvocati indagati.
A cura di F.L.
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Un arresto, ma centinaia di indagati a Castellammare di Stabia (Napoli) nell'ambito di una maxi inchiesta su una truffa con al centro marche da bollo false. I carabinieri della stazione di Gragnano hanno arrestato E.G., titolare di un negozio stabiese che vendeva agli avvocati marche da bollo clonate per far risparmiare nelle cause. Le dimensioni di una truffa che ha causato ingenti danni all'Erario sono imponenti: secondo quanto riporta il quotidiano "Il Mattino", difatti, le marche da bollo clonate che il rivenditore avrebbe messo in circolo sono 1.251, per un controvalore di almeno 57mila euro.

Una marca da bollo (Wikipedia)
Una marca da bollo (Wikipedia)

Se il titolare della rivendita è finito ai domiciliari, non possono stare sereni nemmeno i circa 400 avvocati del Foro di Torre Annunziata che sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla locale procura. Se alcuni legali acquistavano in buona fede i valori bollati clonati, altri, secondo gli inquirenti, erano a conoscenza del meccanismo truffaldino che vi sottostava. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Silvio Pavia, sono partite nel 2013. Tutto è nato da alcune anomalie riscontrate negli uffici del giudice di pace di Gragnano e Castellammare di Stabia. Differenti cause venivano infatti iscritte a ruolo con marche da bollo che riportavano lo stesso numero identificativo. I valori bollati erano dunque regolarmente rilasciati, e riuscivano a passare i controlli dell'Agenzia delle entrate, ma ogni marca da bollo era associata a più atti depositati, grazie al meccanismo della clonazione.

Dalle anomalie riscontrate è nato il paziente lavoro di indagine dei carabinieri di Gragnano, in collaborazione con il comando Antifalsificazione Monetaria di Roma e il personale della polizia giudiziaria di Torre Annunziata, sfociato questa mattina nel primo arresto ordinato dal giudice per le indagini preliminari Emma Aufieri. L'inchiesta, però, potrebbe avere presto nuovi sviluppi.

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