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Vesuvio, delimitata la zona gialla a rischio ceneri: comprende 63 comuni

Approvata la nuova mappa dei comuni investiti dalle conseguenze della deposizione della cenere prodotta da una eventuale eruzione del Vesuvio. I danni vanno dai tetti crollati alle tubature intasate.
A cura di Angela Marino
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Procede il percorso di pianificazione dell'emergenza legata al rischio vulcanico del Vesuvio. Dopo l'individuazione della zona rossa e la messa a punto di un piano di evacuazione della popolazione dei comuni vesuviani in non più di 72 ore, è stata approvata, con una delibera della giunta regionale, la mappa che include paesi e aree esposte al rischio ceneri. Territori che vedranno un'emergenza di serie B, ma che devono dotarsi di un piano adeguato per fronteggiare le conseguenze e adeguare la pianificazione del territorio al rischio. "I comuni della zona gialla​ – spiega l'assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza –​ sono stati definiti considerando le statistiche storiche del vento in quota, statistiche che indicano le direzioni est e sud-est come quelle dove il vento spira più giorni all'anno: perciò, nello scenario eruttivo considerato, quest'area è considerata quella con una probabilità maggiore di essere coinvolta nella ricaduta di ceneri vulcaniche con il possibile conseguente crollo dei tetti".

"I 63 Comuni interessati dovranno tener conto del problema nei piani di emergenza recentemente finanziati dalla Regione Campania – prosegue l'assessore – identificando le strutture sicure staticamente per un pronto ricovero dei cittadini e seguendo le indicazioni regionali e nazionali che verranno successivamente prodotte, nel caso che si debba provvedere a evacuare la popolazione, in tutto o in parte, fuori dal​​ comune​".​ ​ "L'obiettivo di medio termine, spiega l'assessore, "è quello di evitare completamente queste problematiche, mettendo in sicurezza tutte le coperture della zona gialla. A tal fine la delibera approvata dalla Giunta regionale fornisce anche indicazioni sui carichi verticali da cenere (concomitanti con la pioggia), che dovranno essere considerati nella realizzazione di nuove costruzioni o nell'adeguamento delle esistenti, e sugli spessori di cenere attesi. Sarà molto importante l'adozione di tali indicazioni da parte dei Comuni che potranno inserirle nei Piani ​u​rbanistici comunali. Finalmente poniamo rimedio ad una mancanza dei decenni passati. Anche i comuni in zona rossa potranno utilizzare le indicazioni per la messa in sicurezza delle coperture ​". "Oltre al problema del collasso dei tetti – aggiunge Cosenza – la deposizione delle ceneri vulcaniche può produrre, a livello locale, l'intasamento delle fognature, difficoltà di circolazione degli automezzi, interruzione di linee elettriche e di comunicazione, possibilità di arresto di motori. Pertanto, sono fornite indicazioni sugli spessori di cenere anche al di fuori della zona gialla", ha concluso Cosenza.

"La delibera regionale – ha dichiarato il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli – è un ulteriore tassello del complesso puzzle che è la pianificazione di emergenza. Si aggiunge, infatti, al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sull'aggiornamento della zona rossa vesuviana, agli indirizzi per l'aggiornamento della pianificazione che devono essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale. E ancora una volta emerge come la condivisione dell'intero percorso all'interno del servizio nazionale della Protezione civile sia fondamentale, partendo proprio dai Comuni".

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