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Vi spiego com’è morto il rione Sanità

Istituti chiusi, plessi scolastici ridotti all’osso, illuminazione vergognosa,trasporti pubblici assenti: in questo lungo elenco il declino del rione oggi al centro di una faida di camorra a Napoli.
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Francesco Ruotolo è un consigliere di quartiere, della Municipalità 3, la Stella San Carlo Arena, quella per intenderci in cui si inscrive il rione Sanità, oggi al centro della cronaca italiana che ha "scoperto" l'esistenza di una faida di camorra che durava già da un anno e più.
Ruotolo mette nero su bianco, in un ‘promemoria' quello che è accaduto nell'ultimo decennio nel rione di Totò. "Dopo la chiusura – dice – negli ultimi decenni del secolo scorso dell’ospedale San Camillo, del teatro nel cortile della scuola ‘Angiulli', dell’ufficio postale alle Fontanelle, dell’esperienza didattica pilota integrata Vomero-Sanità presso la scuola media ‘Lombardi’, dopo la chiusura di Salita dello Scudillo oramai in stato di totale, vergognoso e degradante abbandono, in questi ultimi 15 anni hanno chiuso numerose realtà". E segue un lungo elenco di chiusure di siti istituzionali, culturali, sanitari.

1 – cimitero storico delle Fontanelle (riaperto da un’occupazione popolare)
2 – soppressione del 90% dei posti nella “Casa per anziani card. Mimmi”, in via Cristallini
3 – biblioteca comunale (p.zza M. Pagano)
4 – reparto ginecologia dell’ospedale “san Gennaro” (riaprì dopo una mobilitazione popolare organizzata dalle partorienti)
5 – chiusura del mendicicomio (casa di riposo/cura per anziani poveri) in via Cristallini
6 – parco pubblico san Gennaro (realizzato con fondid dell'Unione Europea, fondi con i quali si è abbattuto un frutteto di 54 alberi e una vigna di 3mila litri di vino l’anno), riaperto dopo occupazione popolare
7 – chiusura dell’asilo (Scuola Materna Statale) in salita Mauro
8 – chiusura del Pronto soccorso dell’Ospedale San Gennaro
9 – chiusura della scuola elementare in salita Mauro (succursale della sc. ‘A. Angiulli’)
10 – chiusura dei reparti urologia e neurologia dell’ospedale san Gennaro
11 – soppressione dello sportello del Banco di Napoli, in Via Arena della Sanità
12 – chiusura di ‘ginecologia’ e ‘pronto soccorso ostetrico’ dell’ospedale San Gennaro (riaperto a seguito mobilitazione popolare e impegno della Municipalità, ma poi ri-chiuso per sempre)
13 – soppressione del liceo “Campanella” in via Stella
14 – ulteriore chiusura – devastato da atti teppistici e incendi di “ignoti” – del “parco pubblico san Gennaro”; riapertura dopo lavori di manutenzione comunali, a seguito di mobilitazione popolare
15 – declassamento dell’Istituto “Caracciolo-Salvator Rosa” a succursale di altro Istituto superiore (soppressione della segreteria e della Presidenza).

L'elenco di Francesco Ruotolo continua poi con un'altra serie di ‘schiaffi' al quartiere oggi al centro di una nuova sanguinosa faida gestita da baby camorristi:

– chiusura del Centro Culturale “studio Morra” (galleria d’Arte, Convegni, Mostre, etc…)
– trasferimento dell’ “Istituto delle guarrattelle” (sito ora nei pressi basilica s. Chiara)
– chiusura sistematica per 3-4 e più mesi della ludoteca comunale in piazza Miracoli a ogni scadenza bando contrattuale
– soppressione dell’unica linea di trasporto pubblico, la “C55”, che collegava – fino alle ore 23,45 – il rione Sanità (p.zza Cavour, incrocio con via M. Pagano) con il resto del Centro Storico
– assenza totale delle pubbliche istituzioni – per 11 battute d’asta – all’asta per la casa di Totò, acquistata poi da privati: la casa e la palazzina sono a rischio statico
– periodica minacciata chiusura dello sportello PT in via Arena della Sanità, sede che versa nel degrado (nello scorso decennio ha anche chiuso lo sportello PT di piazza Cavour)
– soppressione, dalle ore 18 in poi, delle corse di pubblico trasporto A.N.M. (linea C51 e C52) in servizio – molto saltuario – nei rioni Sanità e Fontanelle
– in costruzione, da 21 anni, in via Vergini, da parte di Comune, Regione, “Associazione De Curtis”, del ‘Museo di Totò’; le istituzioni non pagano da 3 anni le quote condominiali ordinarie e straordinarie del palazzo
– annunciata chiusura della sede dell'azienda di igiene Asia in vico Arena della Sanità
– totale stallo della realizzazione del Centro Culturale Polivalente presso l’ex – Froebeliano, in Via Stella: delibera della Municipalità votata due anni fa
– dulcis in fundo, nel rione Sanità (non so se è così in tutta Napoli) è da fine maggio che l’Enel spegne tuttora l’illuminazione pubblica delle strade tra le ore 4.30 e le ore 5.00.

"L’ultimo delitto in piazza Sanità – continua Ruotolo nel suo lungo e articolato promemoria – è perciò avvenuto nel buio più totale, e, al buio hanno operato le forze dell’ordine nella loro ricognizione. Anche in occasione del penultimo maxi-raid cammoristico (20 bossoli rinvenuti lungo il percorso; raid conclusosi con un ferito) tra piazza Sanità, via Sanità e via Arena della Sanità – a inizio d’agosto, alle tre di notte, la Digos effettuò una minuziosa ricognizione e segnaletica dei bossoli lavorando dopo le ore 4.30 con torce a pila. Inutile aggiungere che – conclude Ruotolo – oltre all’assenza totale di telecamere per la video-sorveglianza del territorio, il ridotto organico della Polizia locale sul territorio della Municipalità non consente alcun servizio ordinario nella Sanità, ove pure non ha sede alcun presidio di forze dell’ordine".

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