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Vigilante morto dopo aggressione in Circum, l’azienda assume la figlia Lina Schiano

La Service Group ha assunto Lina Schiano, la figlia di Gennaro, il vigilante morto dopo quattro mesi di ricovero per una frattura al cranio causata da una ginocchiata durante un’aggressione nei pressi della stazione La Trencia. Per quell’episodio è stato condannato a due anni con pena sospesa un giovane di 18 anni, ritenuto colpevole di aggressione dolosa.
A cura di Nico Falco
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Lina Schiano, la figlia di Gennaro Schiano, la guardia giurata morta dopo un'aggressione alla stazione della Cumana di Trencia, è stata assunta nella azienda di vigilanza in cui lavorava il padre. Lo ha annunciato la Services Group oggi, 6 giugno, presso il Consiglio Regionale della Campania, in occasione della cerimonia di consegna di una targa commemorativa per l'uomo, 64 anni, deceduto il 9 settembre 2018 dopo quasi quattro mesi di agonia. Il ragazzo che lo ha colpito, 18 anni, è stato condannato agli inizi di marzo per aggressione dolosa (con pena sospesa): le perizie non hanno evidenziato la relazione tra la ferita causata da una ginocchiata alla testa e la morte. L'aggressione, l'8 maggio 2018, era avvenuta durante una lite, che era nata su un treno della Circumflegrea ed era proseguita in strada; Schiano quella sera stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro al Centro Direzionale, sarebbe dovuto scendere a Quarto ma, questa la ricostruzione, era invece sceso a La Trencia seguendo il ragazzo; i due avrebbero continuato a provocarsi

All'incontro erano presenti la presidente del Consiglio Rosa D'Amelio, il consigliere Antonio Marciano, il presidente della Fondazione Polis della Regione Campania don Tonino Palmese e il segretario della Fondazione Enrico Tedesco.

"Auspichiamo che l'esempio e il coraggio di questa azienda e del suo amministratore Davide Liparulo, che sta procedere all'assuznione della figlia di una vittima della criminalità cosiddetta comune, siano seguiti da tanti altri soggetti – ha detto la Fondazione Polis – vogliamo semplicemente che quanto prescritto dalla legge a beneficio dei familiari delle vittime innocenti della criminalità venga rispettato. Desideriamo inoltre rivolgere un ringraziamento al Consiglio Regionale della Campania, che si è fatto carico di questa significativa istanza. Nulla potrà restituire Gennaro alla sua famiglia e a chi gli ha voluto bene, ma certamente quanto accaduto oggi rappresenta un importante segnale a favore della giustizia e della legalità".

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