La smorfia di rabbia che accompagna Vincenzo De Luca da mesi è ormai evidente. La domanda che fa nascere quella smorfia un po' meno. Ma basta seguire qualche giorno l'attività del presidente della Regione Campania per capirlo. Cosa fa Vincenzo De Luca praticamente una volta al giorno? Litigare con Luigi De Magistris. Quest'ultimo, a sua volta, non solo non si sottrae, ma alimenta quotidianamente il rapporto incendiario: l'ex sindaco di Salerno è un iracondo, ci mette un nonnulla per esplodere straripando nei toni e passando quasi sempre dalla parte del torto. De Magistris è un abilissimo provocatore; ogni giorno di provocazione, del resto, sposta l'attenzione dalla situazione drammatica di Napoli, ormai ai livelli minimo di vivibilità.
Vincenzo De Luca chiama (quando vuole essere dolce) ‘imbecilli' i fruitori dei social network e poi però guai a non ottener risultati su Facebook e Twitter (lo sa bene il suo staff comunicazione, sempre sull'orlo di una crisi di nervi). La sua Regione Campania finanzia una bellissima manifestazione come le Lezioni di Storia che in una settimana hanno riportato la cultura in città, eppure è l'immagine del sindaco di Napoli a diventare ‘virale' e non certo per una manifestazione culturale. "Giggino" è andato alla fiera dei fumetti alla Mostra d'Oltremare si è fatto fotografare col Guanto dell'Infinito di Thanos degli Avengers con lo sfondo di una città devastata (qualcuno l'ha paragonata ironicamente al cantiere di via Marina). Risultato? Massimo rendimento, col minimo sforzo. E De Luca non la può proprio soffrire questa cosa. Entrambi, governatore e sindaco, straparlano in emittenti televisive locali e radiofoniche compiacenti (aggettivo che sottintende la mancanza di contraltare ai loro tristi monologhi) uno (Vicienzo) usa sarcasmo a chili, l'altro (Giggino) dipinge Napoli come il giardino dell'Eden.
Fra i due chi vince? Questo lo capiremo solo alle Elezioni Regionali 2020 in Campania. Una cosa è certa: per ora la Regione di De Luca paga, salda i debiti del teatro San Carlo, spende soldi per attività culturali e il Comune di De Magistris passa all'incasso.