Vulcano Campi Flegrei, nuovo metodo di previsioni delle eruzioni: “Ma non c’è allarme”
La situazione dei Campi Flegrei è sotto controllo: è una frase che rassicura ma al tempo stesso conferma che c'è un controllo costante, da anni, della sismicità di quello che è considerato il più pericoloso vulcano sotterraneo d'Europa. Oggi Giuseppe De Natale, dirigente ricercatore dell'Ingv, nel corso di un incontro pubblico, a palazzo Migliaresi, al Rione Terra di Pozzuoli (Napoli), promosso dall'amministrazione comunale per diradare polemiche e preoccupazioni insorte dopo la pubblicazione su ‘Nature Communications' di uno studio sui vulcani Flegrei, ha spiegato che "è stato applicato ai Campi Flegrei un nuovo metodo per la previsione delle eruzioni, grazie a un'analisi comparativa della sismicità e delle deformazioni del suolo".
Dunque non c'è un allarme imminente. "Per poter parlare di sistema in fase di criticità – rassicura De Natale – dovremmo tornare ai livelli del 1984. Solo se si innesta un nuovo fenomeno di immediato rialzo del suolo possiamo parlare di nuova criticità. Ma ciò solo in maniera ipotetica. L'episodio di lento sollevamento del suolo che è in atto, è solo un recupero da parte del sistema dello stato che aveva nel 1984. Allora avemmo una deflazione di fluidi che poi hanno provocato l'abbassamento dal 1984 al 2005. Ora abbiamo di nuovo un afflusso di fluidi, non di magma. Ora siamo a meno 50 centimetri dallo stato del 1984. E negli ultimi due tre mesi il livello è rimasto costante".
