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Vuole entrare in ospedale fuori orario di visite, il vigilante lo ferma e viene aggredito

Aggredito un vigilante all’ingresso del Vecchio Pellegrini di Napoli: la sua “colpa”, quella di aver fermato il parente di un ammalato che voleva entrare nella struttura fuori dall’orario di visite, previsto al pomeriggio solo nei giorni festivi. “Atto vile e di oltraggio alla categoria”, ha detto Giuseppe Alviti, presidente nazionale dell’Associazione Guardie Particolari Giurate.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un vigilante dell'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli è stato aggredito nel pomeriggio di martedì 21 maggio dal parente di un ammalato. La vicenda è stata raccontata da Giuseppe Alviti, presidente nazionale dell'Associazione Guardie Particolari Giurate. Si tratta dell'ennesimo caso di aggressione e di violenza che si verifica all'interno di strutture sanitarie del napoletano, ultimamente finite al centro delle cronache alternando casi di "buona sanità", come la miracolosa guarigione della piccola Noemi al Santobono, salvata da un'equipe di medici dopo essere rimasta ferita per errore in un agguato a Piazza Nazionale, e quelli di tutt'altro genere, come la vicenda delle formiche all'interno al San Giovanni Bosco che ha portato alla sospensione di due infermieri.

L'aggressione è iniziata quando una persona era arrivata nel nosocomio partenopeo per recarsi a fare visita ad un parente ricoverato nella struttura, ma è stata fermata all'ingresso dalla guardia giurata, che lo ha fermato in virtù del nuovo regolamento firmato da Ciro Verdoliva, commissario straordinario dell'Asl Napoli 1, che prevede visite ai pazienti in orari pomeridiani soltanto nei giorni festivi. A quel punto, invece di allontanarsi dalla struttura, l'uomo ha preteso di voler entrare comunque in ospedale, ed ha aggredito così il vigilante, "colpevole" di essere colui che in quel momento stava regolando gli accessi del pubblico nell'ospedale. Un'aggressione definita "vile e di oltraggio alla categoria", come spiegato da Giuseppe Alviti, presidente nazionale dell'Associazione Guardie Particolari Giurate, che ha raccontato l'episodio ed ha aggiunto: "Richiediamo come associazione di categoria maggior tutele e ci sembra strano come le sigle sindacali unitarie tacciano su ciò".

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