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Vuole pagare la colazione 30 centesimi e sfregia con le monete la cassiera

Una 35enne ha ferito al sopracciglio la cassiera di un bar nei pressi della stazione centrale di Napoli, lanciandole delle monetine in faccia quando la donna le ha detto che non bastavano per pagare la colazione; arrestata, è stata condanna a sei mesi di reclusione con pena sospesa per lesioni aggravate.
A cura di Nico Falco
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Aveva fatto colazione con cornetto e cappuccino ma, al momento di pagare, ha dato alla cassiera solo 30 centesimi. E, quando la donna le ha spiegato che non bastavano, lei glieli ha tirati in faccia, così forte da causarle uno sfregio al sopracciglio. Y. M., nigeriana di 35 anni, a Napoli senza fissa dimora, è stata arrestata per lesioni aggravate dagli agenti della Polizia Ferroviaria e processata per direttissima; ritenuta colpevole, è stata liberata dopo la sentenza: è stata condannata a sei mesi di reclusione con pena sospesa.

È avvenuto in un bar nei pressi della stazione centrale di Napoli, in piazza Garibaldi, dove la giovane si era presentata di buon mattino per fare colazione. Aveva consumato, poi ha cercato di pagare soltanto con le monetine. La cassiera, hanno ricostruito le forze dell'ordine, le ha spiegato che quella somma non bastava, ma la 35enne le ha scagliato i soldi sul viso da brevissima distanza. Pochi istanti dopo sono intervenuti gli agenti della Polfer, che si trovavano nelle vicinanze e si sono accorti dell'aggressione.

La nigeriana è stata condotta degli uffici del Dipartimento per l'identificazione mentre la cassiera è stata accompagnata d'urgenza al Pronto Soccorso dell'ospedale Villa Betania; i medici hanno riscontrato una ferita lacero contusa all'arco sopraccigliare sinistro, procurata dall'impatto con la moneta di taglio. La ferita è stata suturata con due punti, probabilmente le rimarrà la cicatrice. Stamattina, 15 giugno, la 35enne è stata giudicata con rito direttissimo è condannata a sei mesi di reclusione con pena sospesa per lesioni aggravate; dopo la sentenza è stata scarcerata.

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