Antonio Giglio, incidente o delitto? La sorella di Caputo accusa la mamma del bimbo (VIDEO)
Ucciso come Fortuna Loffredo o vittima di un tragico incidente? La morte di Antonio Giglio, il bambino di tre anni deceduto dopo essere precipitato dal settimo piano delle palazzine del rione Parco Verde di Caivano, vicino Napoli, il 27 aprile 2013, è ancora avvolta dal mistero. Il destino del piccolo Antonio sembra essere legato a doppio filo a quello di Fortuna Loffredo: anche lei morta in quel complesso di case che continua a nascondere segreti e orrori.
La sorella di Caputo: "La mamma di Antonio lo ha spinto giù"
In un video esclusivo di Fanpage.it la sorella di Raimondo Caputo, il presunto assassino di Fortuna, accusa senza mezzi termini la mamma di Antonio per la morte del bambino. Si tratta di Marianna Fabozzi, 26enne compagna di Caputo e vicina di casa di Fortuna. Fabozzi è in carcere per aver taciuto gli abusi del compagno sulla piccola Fortuna ed è inoltre indagata per l'omicidio colposo del piccolo Antonio. Secondo la sorella di Caputo, però, non sarebbe stato un incidente a porre fine alla vita del bimbo: Marianna "aveva in braccio Antonio e si era affacciata con lui. Io credo che lo abbia spinto lei giù, perché lei lo aveva preso in braccio".
La mamma di Antonio: "È caduto da solo per guardare un elicottero"
Una versione che contrasta con quello che Marianna Fabozzi ha sempre raccontato ai carabinieri: la donna ha sostenuto che suo figlio sia precipitato da solo, sporgendosi troppo dal parapetto per guardare un elicottero dei carabinieri impegnato in un blitz contro lo spaccio di droga. Secondo la sorella di Caputo, invece, lui e la Fabozzi cercarono poi di convincerla a mentire ai carabinieri, fornendo una diversa versione dei fatti. La sorella di Caputo però non accettò: "Sono una mamma e non posso pensare di non dire la verità su quello che ho visto", ha detto la donna al giornalista Alessio Viscardi, rivelando anche di aver fatto picchiare il fratello.
Il caso del piccolo Antonio è tornato alla ribalta dopo l'arresto del presunto orco di Fortuna Loffredo. Proprio la famiglia della bambina di sei anni, morta nel giugno 2014, un anno dopo Antonio, ha chiesto la riesumazione del cadavere del bambino per cercare di fare luce anche sul suo decesso, che potrebbe essere legato al tragico destino di Fortuna.