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Pompei, Renzi contro i sindacati: “Decisioni scandalose”

Non si placa la polemica per l’assemblea sindacale che ieri ha lasciato centinaia di turisti in coda sotto il sole fuori dagli scavi di Pompei. E sull’episodio prende parola il premier Matteo Renzi che se la prende con le scelte di lavoratori e sindacati.
A cura di Va.Re.
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Non si placa la polemica per l'assemblea sindacale che ieri ha lasciato centinaia di turisti in coda sotto il sole fuori dagli scavi di Pompei. E sull'episodio prende parola il premier Matteo Renzi che se la prende con le scelte di lavoratori e sindacati: "Vedere che dopo tutto il lavoro fatto per salvare il sito e quindi i posti di lavoro a Pompei un'assemblea sindacale blocca all'improvviso migliaia di turisti sotto il sole o vedere che dopo le nottate insonni per coinvolgere Etihad e evitare il fallimento di Alitalia, gli scioperi dei lavoratori di quell'azienda rovinano le vacanze a migliaia di nostri concittadini, fa male".

Renzi: "Continueremo a lavorare per Pompei"

Poi il premier chiarisce l'obiettivo della sua polemica: "Intendiamoci, per evitare le polemiche di domani: nessuno mette in discussione il diritto all'assemblea sindacale o allo sciopero. Sono diritti sacrosanti. Ma c'è anche bisogno di buon senso e di ragionevolezza, di responsabilità e di rispetto. In un momento come questo tenere migliaia di turisti venuti da tutto il mondo, sotto il sole per un'assemblea sindacale a sorpresa significa volere il male di Pompei. Significa fare il male di Pompei. Io non ce l'ho con i sindacati. Ma se continua così dovremo difendere i sindacati da se stessi. L'assemblea di ieri a Pompei, in quelle modalità, in quelle forme, è semplicemente scandalosa. Continueremo a lavorare per Pompei, nonostante loro".

Già erano arrivate le critiche del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che aveva parlato di "danni incalcolabili", ma anche il fronte sindacale non è unito, con la Fp-Cisl che si dissocia dall'iniziativa e ieri ha ritirato le deleghe al rappresentante sindacale Antonio Pepe.

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