A Napoli barelle ad alto biocontenimento contro il Coronavirus sulle ambulanze del 118
Arrivano anche a Napoli le barelle di alto biocontenimento per il Coronavirus per le ambulanze che operano sul 118. Saranno installate sui mezzi della Croce Rossa e di Bourelly. Il paziente trasportato su queste barelle è completamente isolato dall'esterno, per la sua sicurezza e quella del personale sanitario. I sacchi di contenimento posti sopra la barella, infatti, hanno un doppio utilizzo, possono essere a pressione negativa, proteggendo l'ambiente esterno nel trasporto del paziente infetto da casa all'ospedale o tra diversi ospedali, oppure in modalità a pressione positiva, per proteggere i pazienti immunodepressi dagli agenti esterni. Ad annunciare l'arrivo dei nuovi dispositivi il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, dei Verdi: “Un’ottima notizia per la sanità campana. Le barelle ad alto biocontenimento assicurano un elevatissimo grado di protezione”. Intanto, prosegue la distribuzione di dispositivi di protezione individuale. L'Asl Napoli 1 tra domenica e martedì ha consegnato al servizio 118 620 tute Tnt idrorepellenti. Per gli operatori del 118, però, ancora non basta. Chiedono tute di categoria 3, più spesse di quelle di categoria 2 attualmente in dotazione. Una lettera in questo senso è stata indirizzata all'Ordine dei Medici di Napoli.
Barelle di contenimento per proteggere pazienti e sanitari
“Sia noi che la Croce Rossa – spiega Guido Bourelly, amministratore del Gruppo “Bourelly Health Service”, che si occupa di trasporti sanitari – abbiamo ricevuto queste barelle ad alto biocontenimento che garantiscono un’ampia protezione dal contagio da Covid-19 sia per i pazienti che per gli operatori sanitari e consentono il trasporto anche in rianimazione. Metteremo a disposizione questa tipologia di barelle sia per il pubblico che per il privato. Occorre utilizzare tutti i mezzi necessari per contrastare questa epidemia”. Le barelle ad alto biocontenimento assicurano un elevatissimo grado di protezione. “Auspichiamo che ne possano arrivare anche altre – prosegue Borrelli – è fondamentale proteggere i pazienti ma anche il personale medico che si trova a combattere in prima linea ed è la categoria più esposta al rischio contagi”.