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A Napoli l’Ossigeno è bene Comune, ma i mezzi comunali sono vecchi e inquinanti

Nonostante la svolta green sbandierata da Palazzo San Giacomo, dal Documento Unico di Programmazione emerge che la quasi totalità dei mezzi comunali sono molto vecchi e inquinanti. Il programma prevede la sostituzione dai 117 veicoli nei prossimi anni, con la formula del noleggio e la dismissione delle officine meccaniche.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Nella città dell'“Ossigeno Bene Comune”, dove fin dal 2011, la giunta de Magistris ha abbracciato la battaglia ambientalista della mobilità sostenibile, col Lungomare “liberato”, le Ztl, il bikesharing e le giornate ecologiche, mentre si invitano i cittadini a lasciare l'auto a casa per servirsi dei trasporti pubblici, il Comune di Napoli nel 2019 continua, invece, ad avere ancora l'autoparco più vecchio e inquinante. Quasi tutti i veicoli commerciali a disposizione dei servizi della logistica, tra carri, camion e furgoncini, ad eccezione dei mezzi della Polizia Municipale e dell'Anm, sono Euro “0”. Vecchi catorci, risalenti agli anni '90, usati per le più disparate esigenze, come il trasporto delle suppellettili nei casi di sfratti, i traslochi tra le sedi degli uffici, i servizi di protezione civile, lo spostamento di transenne e allestimenti dei palchi in occasione degli eventi pubblici. Ma che vanno rottamati perché troppo antiquati per stare in strada o perché fermi in deposito per avaria. Un ritardo che sembra cozzare con la politica green dell'amministrazione arancione, da marzo schierata ufficialmente anche contro i cambiamenti climatici.

Un paradosso che emerge dal Dup, il Documento Unico di Programmazione, approvato dal consiglio comunale pochi giorni fa.

«I veicoli commerciali di proprietà dell'Ente, assicurati e marcianti – è scritto a pagina 508 – si sono ridotti, a seguito delle rottamazioni, a 117, comprensivi di 3 gommoni con doppio motore fuoribordo, di un Battello ecologico, oltre a 24 veicoli noleggiati senza conducente (16 Fiat/Ducato furgonati, 2 Fiat/Ducato 9 posti, 6 Fiat/Fiorino Furgonati). Acclarata la vetustà dell'attuale parco veicolare di proprietà, quasi totalmente Euro “0”, è necessario procedere alla rottamazione dei veicoli particolarmente vetusti la cui riparazione risulterebbe antieconomica».

Anche il tempo per questi malandati macinini, insomma, sembra ormai giunto al termine. Il Comune ha previsto finalmente di liberarsene, approvando un piano triennale di dismissione: fuori gli Euro “0” quest'anno, gli Euro “1” nel 2020 e gli Euro “2” nel 2021. Col rinnovo della flotta dovrebbero arrivare anche nuovi mezzi dotati di gru, scala elevatrice, cestelli e cassoni ribaltabili. Ma invece di acquistarli, l'idea è di affittarli a noleggio. Uno strumento più sicuro ed economico, secondo Palazzo San Giacomo, perché garantisce la sostituzione in caso di avaria, senza dover tenere in deposito mezzi di riserva, e consente anche di risparmiare sulle manutenzioni, visto che sono già incluse nei contratti.

E qui c'è l'altra novità. Il Comune, infatti, dice addio ai meccanici e alle officine. Sarà dismesso anche il deposito di Santa Maria del Pianto entro l'anno prossimo. Non solo, infatti, la flotta dell'autoparco è ormai ridotta all'osso, ma anche gli operai sono spariti.

Il piano prevede appunto «l'eliminazione del ricorso alle attività di officina da parte di operai comunali, del resto non più possibile sia per la chiusura di tutte le officine comunali sia per l’andata in quiescenza della totalità delle risorse umane rivestenti la qualifica di operaio meccanico officina e laboratori».

I servizi di manutenzione saranno coperti dai noleggi. Molti parcheggi al momento non sono a norma e vanno adeguati, come l'“Autoparco Pazzigno”, che dovrebbe ricevere i mezzi spostati da Santa Maria del Pianto.

«Da un'amministrazione che fa delibere sull'ossigeno bene comune – commenta Marta Matano, consigliere M5S – e si dice paladina dell'ambiente mi aspettavo molto di più dal parco veicolare. Invece, leggendo il Dup, scopriamo che i 117 veicoli sono quasi tuti Euro “0” e che si prevede di dismettere tutti quelli che vanno dalla categoria euro “0” a euro “2” nei prossimi 3 anni. Se gli operai meccanici al Comune di Napoli non ci sono più, poiché tutti pensionati, cosa dirigono i dirigenti del servizio?».

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