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Covid 19

A un mese dall’inizio della quarantena il mare di Napoli è rinato: fondali trasparenti e pesci

Mare spettacolare a Napoli. Acque chiare e cristalline a Capo Posillipo come non si sono mai viste. Una bellezza unica che si era già intravista dalle immagini negli scorsi giorni e viene confermata in un video aereo pubblicato dall’ex delegata al mare del Comune, Daniela Villani. Un tributo a Posillipo, con un volo che ripercorre tutta la costa dallo scoglio della pietra salata alla Fontana del Sebeto. Acque in passato sporcate dagli scarichi illegali anche di prodotti chimici.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Mare spettacolare a Napoli. Acque chiare e cristalline a Capo Posillipo come non si sono mai viste. Il litorale da Marechiaro a Castel dell'Ovo non è mai stato così pulito. Una bellezza unica che si era già intravista dalle immagini circolate negli scorsi giorni e viene confermata ed esaltata in un video aereo pubblicato dall'ex delegata al mare del Comune, Daniela Villani, diventato subito virale sui social. Un tributo a Posillipo, con un volo che ripercorre tutta la costa da Villa Rosebery, residenza estiva del presidente della Repubblica, e lo scoglio della pietra salata a Marechiaro, lungo via Posillipo, passando per Villa Volpicelli, Giuseppone a Mare, Palazzo Donn'Anna, fino ad approdare al Circolo Nautico di Posillipo e alla Fontana del Sebeto. Una zona spesso oggetto di inquinamento, negli anni scorsi, con la comparsa di macchie dovute a scarichi illegali anche di prodotti chimici.

Con il lock-down per il Coronavirus, le acque di Posillipo si rigenerano, splendono alla luce del sole. Si vedono i fondali e i pesci. Il mare del Golfo si infrange su scogli e falesie tingendosi di verde e d'azzurro. Un giro di orizzonte indimenticabile. Anche se tuffi e nuotate sono tassativamente vietati per le norme anticontagio. Così come sono ferme le gite in kayak che negli ultimi anni avevano preso sempre più piede tra Coroglio e Posillipo, per esplorare insenature e anfratti nascosti e suggestivi.

Il progetto del Comune: ripartire dal mare

Le acque del Golfo sono più limpide che mai. Perché? Diversi i motivi. Accanto al lockdown, infatti, legato al Coronavirus, con meno gente e turisti in strada, meno navi in mare, sta influendo probabilmente anche la scarsa piovosità del 2020, come sottolineano gli esperti, che porta meno fango a riversarsi a mare e riduce la presenza di alghe che fioriscono proprio in questo periodo. Così come un peso potrebbero avere anche i venti nord-orientali che stanno spirando in questo periodo, liberando le acque del lungomare dai detriti. Una situazione alla quale è molto attento anche il Comune di Napoli, che ha investito molto su questa risorsa negli ultimi anni. Palazzo San Giacomo sta studiando diverse iniziative per ripartire proprio dalla valorizzazione del mare, nel periodo difficile post-crisi che seguirà alla pandemia da Coronavirus.

Ancora presto per delineare i contorni di quello che potrà essere la stagione balneare 2020, il cui inizio al momento è stato rinviato a data da destinarsi. Ma bisogna essere pronti in caso di ripresa immediata. Anche se è ancora difficile prevedere quali potrebbero essere i flussi turistici. Non è escluso che il Comune possa rilanciare la delibera plastic free sul lungomare già sperimentata lo scorso anno per preservare il mare pulito. È molto probabile che gli accessi agli stablimenti balneari e alle spiagge pubbliche possano essere regolamentati, nel rispetto delle distanze per il contenimento del rischio contagio.

Villani: servono politiche ad hoc

Spinge per investire sulle acque del Golfo anche l'ex delegata al Mare Daniela Villani: “E se la fine del lockdown ripartisse dal Mare di Napoli? – si chiede sul suo profilo social – Si incomincia ad immaginare, progettare, ragionare come approcciare e come ridisegnare e ripensare le regole ed i luoghi per l'accoglienza? C'è un progetto? Divieti restrizioni, distanziamento? Strategie per il futuro? Corridoi, passerelle, pedane sulle scogliere, Nisida, Molo San Vincenzo e tutti gli altri luoghi ed opportunità per favorire e dare la possibilità di vivere il mare? C'è necessità di aumentare i luoghi o si rimane con i 200 metri lineari di libera fruizione? Usi diversi ed in sicurezza lungo le coste cittadine si prevedono? Necessario attrezzarsi e alzare il livello di libera fruizione? C'è l'esigenza di prevedere ripristino di alcune discese abbandonate che potrebbero diventare altri luoghi nuovamente accessibili? Per fare previsioni serve ancora qualche mese tuttavia occorre una strategia per il futuro”.

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