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Aeroporto Capodichino, “con la crisi del Coronavirus arrivano i licenziamenti”

Dopo la crisi del Coronavirus, scatta il rischio licenziamenti all’Aeroporto di Capodichino. Diverse attività finora gestite da società private in appalto per conto di Gesac, la società che gestisce lo scalo partenopeo, potrebbero essere fatte in proprio. Tra queste, carrellini portabagagli, assistenza disabili e security. A denunciarlo è la Fit Cisl.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Dopo la crisi del Coronavirus, scatta il rischio licenziamenti all'Aeroporto di Capodichino. Diverse attività finora gestite da società private in appalto per conto di Gesac potrebbero essere fatte in proprio. Tra queste, carrellini portabagagli, assistenza disabili e security. A denunciarlo è la Fit Cisl. “Gesac – spiega il sindacato dei trasporti – la società che gestisce l'aeroporto di Capodichino, ci ha comunicato che, nell’ottica di una compressione dei costi, intenderebbe internalizzare alcune attività date finora in appalto. Nella fattispecie quelle relative alla raccolta dei carrellini portabagagli e quello dell’assistenza ai disabili, nonché di alcune aree dell’aeroporto da presidiare, finora gestiti rispettivamente da “La Gardenia Srl” e da “GH Napoli Spa” e da “Cosmopol Srl”, utilizzando, alla naturale scadenza degli appalti, personale proprio, per svolgere le suddette attività, senza quindi assorbire".

I sindacati: “No alla perdita di posti di lavoro”

Già nei due mesi del lockdown giorni c'erano stati i primi segnali di crisi del settore dei trasporti aerei, pagati soprattutto dai lavoratori stagionali, assunti dalle varie ditte che operano nello scalo partenopeo tra marzo-aprile e ottobre-novembre. Purtroppo, il blocco dei trasporti e il crollo del turismo rischiano di avere pesanti ricadute anche sull'occupazione. “Non possiamo consentire – affermano il segretario generale Fit Cisl Campania Alfonso Langella e il coordinatore Trasporto Aereo Ugo Milone, che hanno partecipato alla lettera unitaria con le altre organizzazioni sindacali – che tale scelta determini la perdita di posti di lavoro: gli appalti continuano ad essere il segmento più debole di tutte le filiere”.

“Regione e Città Metropolitana intervengano”

Eppure, ricordano i sindacati, “nonostante la Gesac abbia chiuso l’ultimo bilancio in attivo con più di 20 milioni di utili, non abbiamo esitato a firmare la Cigs (ammortizzatore che prevede 12 mesi più altri 12) per i propri dipendenti. La stessa società ha da poco acquisito per incorporazione anche l’Aeroporto “Costa d’Amalfi”, in un progetto espansionistico che dovrebbe aumentare in pochi anni il numero di passeggeri complessivi in Campania. Singolare che la Gesac nel corso di questi anni nelle gare di appalto che si sono succedute, non solo ha sempre contemplato la clausola di salvaguardia del personale dedicato, ma si è anche resa protagonista della nascita di un protocollo di sito atto proprio alla salvaguardia dei livelli occupazionali, in caso di passaggio da un soggetto all’altro: si applichi la “Clausola Sociale”. Infine un appello da Fit Cisl insieme agli altri sindacati affinché la “Città Metropolitana di Napoli e la Regione Campania non siano spettatori silenti di una scelta così negativa e sfrontata a danno dei lavoratori della Città di Napoli e di tutta la Campania”.

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