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Afragola, dopo la visita di Salvini la gente scende in piazza contro le bombe della camorra

All’indomani della visita di Matteo Salvini, tra baciamano e sostenitori adoranti, Afragola scende in piazza contro la camorra per chiedere risposte concrete. In tanti hanno partecipato alla manifestazione indetta dalla Cgil e altre associazioni del territorio dopo l’escalation di violenza dell’ultimo mese, con otto bombe esplose davanti ad altrettanti esercizi commerciali.
A cura di Francesco Loiacono
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La manifestazione anti camorra ad Afragola (Foto: Sandro Ruotolo)
La manifestazione anti camorra ad Afragola (Foto: Sandro Ruotolo)

Risposte concrete, e non passerelle. È questo che hanno chiesto i cittadini, di Afragola e non solo, che questa mattina hanno manifestato contro l'escalation di violenza di matrice camorristica che ha scosso la cittadina vicino Napoli negli ultimi giorni. Otto attentati dinamitardi nel giro di trenta giorni, otto bombe ai danni di altrettanti esercizi commerciali della città: segno che è in corso una nuova guerra di camorra e la malavita vuole marcare il territorio assicurandosi la propria influenza anche attraverso il racket delle estorsioni, una delle fonti di finanziamento della criminalità organizzata.

Ieri la visita di Salvini col baciamano di un sostenitore

Le bombe ieri hanno portato ad Afragola il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il leader leghista era stato accolto da una folla urlante e adorante, al limite dell'imbarazzo: tra chi l'ha accolto c'è anche chi non ha resistito a fargli un baciamano – l'uomo, un venditore ambulante rintracciato da Fanpage.it, ha spiegato di non aver avuto nulla in cambio ma di averlo fatto solo perché vuole il reddito di cittadinanza – e chi ha chiesto a Salvini di non pagare più la scorta allo scrittore anticamorra Roberto Saviano.

Risposte concrete contro la camorra

A quella folla di ieri si contrappone quella odierna che ha partecipato alla manifestazione organizzata dalla Cgil e da alcune associazioni del territorio. Tra i presenti i segretari di Cgil e Uil Napoli Walter Schiavella e Giovanni Sgambati e anche Gino Sorbillo, famoso pizzaiolo che ha subito anch'egli negli scorsi giorni un atto intimidatorio davanti alla storica pizzeria di via Tribunali e che ha annunciato che il suo locale riaprirà lunedì, dopo aver riparato a tempo di record i danni causati dalla bomba. "Non ci sono sudditi, non ci sono capitani ma cittadini che vogliono risposte concrete – ha scritto il giornalista d'inchiesta Sandro Ruotolo, tra i partecipanti alla manifestazione – Ai Commercianti e agli imprenditori: denunciate il pizzo. È l’unica strada per uscire dalla paura", ha aggiunto Ruotolo.

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