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Ad Afragola dopo la visita di Salvini non è cambiato niente: regnano camorra e terrore

Matteo Salvini qualche mese fa quando è andato ad Afragola dopo le bombe ha dichiarato che lì lo Stato era più forte della camorra. Le azioni criminali e gli omicidi non si sono mai fermate: il ministro dell’Interno è sparito. E l’hinterland Nord di Napoli è terra di contesta fra i vecchi clan e le nuove generazioni in cerca di soldi e potere.
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Matteo Salvini ad Afragola nel gennaio 2019
Matteo Salvini ad Afragola nel gennaio 2019

Era il 18 gennaio 2019 quando Matteo Salvini faceva la sua comparsa ad Afragola, in provincia di Napoli, dove qualche ora prima una serie di bombe del racket erano esplose facendo saltare saracinesche di negozi. Oggi, a fine marzo, tiriamo le somme: un recente omicidio (ad essere freddato, il titolare di una caffetteria imparentato con un ras locale) e ancora bombe e sparatorie. Nella zona dell'hinterland Nord di Napoli non è cambiato niente. Ad Afragola non è cambiato niente. La passerella politica con tanto di ‘baciamano' dei supporter di Matteo Salvini non ha modificato niente nell'azione criminale, ovviamente.

"Lo Stato c'è ed è più forte della camorra": questa la frase da comizio del leader della Lega Nord e vicepremier nel governo col M5S. Alle parole non hanno dato seguito i fatti: sono i clan a controllare l'area Nord di Napoli, non le forze dell'ordine. Nella zona continua la guerra che è non solo militare ma anche generazionale, tra i vecchi affiliati del clan Moccia, decimati dagli arresti e i giovani, aggressivi, aspiranti boss. In quella parte d'Italia in cui Gomorra non è una serie tv Matteo Salvini ha messo piede il tempo di una serie di selfie, un baciamano e una promessa. Poi, come ogni imbonitore che si rispetti, venduta la sua merce, cioè ottenuto il consenso di quel giorno, ha lasciato il campo.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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