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Alla stazione Eav di Scampia l’area giochi per Francesco Della Corte, vigilante ucciso in metro

Questa mattina, alla stazione Eav di Scampia, area Nord di Napoli, è stata inaugurata l’area giochi dedicata a Francesco Della Corte. L’uomo, 51 anni, lavorava come guardia giurata alla stazione della Linea 1 della metropolitana di Piscinola, quando venne aggredito da tre ragazzini il 3 marzo del 2018: morì circa due settimane dopo in ospedale.
A cura di Valerio Papadia
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È stata inaugurata questa mattina, all'esterno della stazione Eav di Scampia, periferia Nord di Napoli, l'area giochi per i bambini dedicata a Francesco Della Corte, la guardia giurata di 51 anni uccisa nella stazione della Linea 1 della metropolitana di Piscinola, poco distante, da una baby gang. Questa mattina, alla presenza del presidente dell'Eav Umberto De Gregorio e del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l'area giochi è stata inaugurata. Proprio il governatore campano, sulla sua pagina Facebook ufficiale, ha pubblicato le fotografie e ha scritto: "Una bella mattinata a Scampia: nella stazione Eav recuperata, la più bella stazione della linea metropolitana, abbiamo inaugurato l'area giochi per bambini dedicata a Francesco Della Corte, il vigilante ucciso due anni fa a pochi metri di distanza. Dopo la piazza, la stazione, oggi l'area giochi: prosegue l'opera di riqualificazione urbana della Regione Campania a Scampia".

L'omicidio di Francesco Della Corte

Il 3 marzo del 2018, Francesco Della Corte, 51 anni, guardia giurata, viene aggredito da tre ragazzini nella stazione Piscinola della Linea 1 della metropolitana: i tre, all'esterno dello scalo ferroviario, gli fracassano la testa nel tentativo di rubargli la pistola. Della Corte viene ricoverato in condizioni disperate all'ospedale Cardarelli, dove purtroppo muore il 15 marzo, dopo circa due settimane di agonia. Il giorno successivo, il 16 marzo, i tre ragazzini che hanno aggredito il vigilante vengono arrestati: si tratta di un 15enne, un 16enne e un 17enne. I tre minorenni, a circa un anno dal delitto, sono stati condannati a 16 anni e mezzo di reclusione.

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