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Anastasio, il rapper vincitore di X-Factor tra Sarri, Maradona e Napoli

Il trionfo del rapper napoletano, forte di un linguaggio completamente diverso da quello tradizionale del rap. Ma Anastasio è stato anche altro: le sue dediche a Sarri, con tanto di “Fino al palazzo” ripetuto fino alla vittoria, la dedica per Maradona con tanto di tatuaggio, l’affetto verso l’altra napoletana Naomi. Un ventunenne che ha già scritto una piccola pagina di storia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'abbraccio tra Naomi Rivieccio e Marco Anastasio, dopo la proclamazione del vincitore di X-Factor 2018. [Foto / Lapresse]
L'abbraccio tra Naomi Rivieccio e Marco Anastasio, dopo la proclamazione del vincitore di X-Factor 2018. [Foto / Lapresse]

NAPOLI – Un rapper insolito, e forse proprio per questo devastante. Marco Anastasio, in arte solo Anastasio dopo un breve passaggio come "Nasta", ha vinto X-Factor 2018 dopo una finalissima tutta napoletana contro Naomi Rivieccio, una voce da urlo ed un futuro da cantante praticamente già scritto. Quella di Anastasio era una scommessa e lui l'ha vinta: e soprattutto è rimasto sempre se stesso sul palco, comportandosi come se si trovasse per strada assieme ai suoi amici.

Un ragazzo napoletano originario di Meta di Sorrento, classe 1997, appena ventuno anni, e tanta fame. Profilo basso, mai appariscente: figlio di una piccola dinastia di avvocati che parte dal nonno, passando per il padre (entrambi sono avvocati civilisti) e che arriva fino al fratello, che oggi è giudice penale presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, lui ha preso fin da subito un'altra strada. Prima il diploma all'Agrario di Portici, poi il mondo della musica rap. Si sceglie come nome d'arte "Nasta", si fa subito apprezzare per il singolo "Come Maurizio Sarri", in cui parla di se stesso e di come, tutto sommato, voglia andare avanti per la sua strada senza compromesso. E con un rap diverso da quello tradizionale, anche nel linguaggio. Quindi X-Factor, a piccoli passi, "incastrato" tra giovani promesse dalla voce mozzafiato come  Luna e band come i Bowland che travolgono ogni verdetto e volano, assieme all'altra napoletana Naomi, verso la finale. Ma tra i quattro finalisti c'è anche lui, capace di far emozione il proprio giudice, Mara Maionchi, come forse nessuno mai.

"Mi piace, mi fa impazzire, è una musica che mi fa pensare che non sono morta, che sono viva, che posso combattere, che posso fare quel c***zo che mi pare!", il giudizio di Mara Maionchi durante la finalissima, gridato con la sua tradizionale verve. E lui, Marco, dall'altra parte, quasi senza mostrare emozione, nonostante un singolo come "La fine del mondo" subito premiato con il disco d'oro di X-Factor. Poi, prima ancora del trionfo, la dedica a Maradona, con tanto di tatuaggio su un fianco mostrato in diretta. Poteva fargli perdere qualche voto, quest'ultima mossa: ma evidentemente, come ha sempre detto, non ci ha neanche pensato e lo ha fatto, semplicemente perché gli andava di farlo. L'ultimo pensiero, prima del verdetto: "Comunque vada, forza Napoli", scritto su Facebook all'altra napoletana, Naomi Rivieccio, alla quale ha anche offerto il braccio per arrivare in fondo al palco per attendere la proclamazione. Che è diventata un tripudio per il giovane rapper napoletano. "Fino al palazzo", il motto sarrista che ha fatto suo, scrivendolo ovunque.

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