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Anche la Campania ha la sua app Covid (ma nessuno lo sa): ecco a cosa serve e come si usa

Anche la Regione Campania ha la sua app per l’emergenza Coronavirus: si chiama e-Covid e, grazie ad essa, una volta scaricata sul cellulare, i cittadini potranno segnalare il loro stato di salute in relazione alla sintomatologia da Covid. Grazie poi a una piattaforma integrata, e-Covid Sinfonia, medici di base, Asl e altre figure professionali potranno non soltanto monitorare lo stato di salute dei pazienti, ma anche nel caso richiedere tamponi o consulti specialistici.
A cura di Valerio Papadia
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Ai più potrebbe sembrare strano, molti potrebbero sentirlo per la prima volta, ma anche la Regione Campania ha la sua app per dispositivi mobili dedicata all'emergenza Coronavirus: si chiama e-Covid. Niente a che vedere con la tanto chiacchierata – e a quanto pare dimenticata, almeno per il momento – Immuni: tramite l'applicazione della Regione Campania i cittadini, dopo averla scaricata sul cellulare dagli appositi store digitali, potranno segnalare a medici di base, Asl e altre figure professionali in campo sanitario, il loro stato di salute in riferimento alla sintomatologia da Covid. Si tratta, insomma, di una sorta di autocertificazione digitale qualora si sospettasse di avere sintomatologia o di essere, in qualche modo, entrati in contatto con il virus. Per le figure professionali è prevista una piattaforma integrata – e-Covid Sinfonia – tramite la quale possono monitorare lo stato di salute dei pazienti e, nel caso lo ritenessero opportuno, richiedere una visita specialistica o addirittura un tampone.

Come funziona l'app Covid della Regione Campania

Una volta aperta l'app e inseriti i propri dati personali – tra cui anche il numero di componenti del proprio nucleo famigliare e se si sa o si sospetta di essere entrati in contatto con casi Covid o presunti tali – l'utente/paziente può soltanto richiedere il monitoraggio del proprio stato di salute: bisogna infatti inserire tutta una serie di indicazioni sulle proprie condizioni, come la saturazione, la frequenza respiratoria e quella cardiaca, la temperatura corporea, la pressione e addirittura il proprio stato psicologico. I dati, come specifica l'app quando si termina la compilazione, possono poi essere inviati al proprio medico di medicina generale, a cui spetta, insieme ad altre figure nel campo sanitario, l'elaborazione finale.

I medici possono richiedere visite e tamponi

A cosa servono i dati inseriti dagli utenti sull'app e-Covid? Tramite la piattaforma, i dati arrivano alle figure professionali sanitarie coinvolte. Chi sono? Medici di Medicina Generale, innanzitutto, ma anche direttori dei Distretti Sanitari, Unità Operative di cure primarie e Unità Operative Complesse, medici specialisti delle Aziende sanitarie regionali, infermieri, Dipartimenti di Farmacia delle Asl, ognuno con la sua competenza specifica. Queste figure professionali, tramite la piattaforma e-Covid Sinfonia collegata all'app, monitorano lo stato di salute del paziente affetto da sintomatologia Covid e, nel caso dovessero ritenerlo opportuno, possono richiedere esami più approfonditi.

I medici di Medicina Generale, ad esempio, che conoscono il proprio paziente, possono, qualora le condizioni dell'assistito dovessero renderlo necessario, effettuare una visita domiciliare o richiedere una visita specialistica. Le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), invece, gestiscono insieme ai medici di base il triage dei casi sospetti e, nel caso, eseguono il test diagnostico domiciliare. I Servizi di Epidemiologia e Prevenzione e le Unità Operative di Prevenzione Collettiva (SEP/UOPC) conducono l'indagine epidemiologica e possono decidere se eseguire tamponi anche su famigliari e contatti stretti del paziente sospetto.

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Sono giornalista dal 2010. A Fanpage.it dall'agosto del 2016, scrivo per l'area Napoli, per la quale mi occupo del desk.
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