Anm, i dirigenti si tagliano lo stipendio per aiutare i lavoratori in cassa integrazione
I dirigenti dell'Anm si tagliano lo stipendio per aiutare i 569 colleghi che da lunedì scorso sono stati messi in cassa integrazione dall'azienda, a causa della riduzione degli incassi dovuta al Coronavirus. Una scelta dolorosa, ma necessaria, per salvaguardare i conti dell'azienda che si trova in piano di rientro per il concordato preventivo pre-fallimentare. I manager aziendali, quindi, hanno deciso di dare una mano ai loro colleghi più sfortunati, tagliandosi lo stipendio di marzo e aprile del 10%. I soldi ricavati andranno a finanziare un fondo con cui l'azienda integrerà lo stipendio dei dipendenti che sono in cassa integrazione. Anche l'amministratore unico di Anm, Nicola Pascale, ha deciso di partecipare all'iniziativa, tagliandosi lo stipendio.
I dirigenti: "Vogliamo dare una mano a chi è in difficoltà"
Proprio la settimana scorsa, l'Anm ha annunciato 569 esuberi tra il personale, ausiliari del traffico e amministrativi, soprattutto, a causa della crisi per il Coronavirus, che ha portato a un taglio drastico dei trasporti e alla riduzione delle entrate del 90%. "Consapevoli del grave stato di crisi – scrivono i dirigenti Anm – che sta investendo il mondo produttivo e mettendo in enorme difficoltà la prosecuzione ordinaria della vita di ognuno e delle prestazioni lavorative, stiamo compiendo ogni sforzo per affrontare queste circostanze complesse e ignote, in termini professionali ed umani, con l'obiettivo di essere punto di riferimento per chi opera sul campo e nelle strutture di supporto. Naturalmente siamo altrettanto coscienti che non è finita qui ed altre sollecitazioni e scossoni bisognerà affrontare prima di rivedere un ritorno alla normalità, ma noi ci siamo. In questo "esserci", abbiamo ritenuto di dover dare un segno materiale e tangibile, nella attuale fase aziendale, con una proposta, su base volontaria, di riduzione delle nostre retribuzioni del 10% per i mesi di adesione al Fondo di Solidarietà dei lavoratori dell'Anm. Non è la soluzione a nessuno degli enormi problemi che stiamo vivendo, ma intendiamo manifestare la nostra partecipazione alla difficile fase aziendale".
Anche l'amministratore Nicola Pascale si taglia lo stipendio
Le somme che i dirigenti hanno volontariamente tagliato dal loro stipendio verranno inserite nel fondo che Anm ha costituito per integrare la busta paga dei dipendenti che andranno in cassa integrazione. All’iniziativa dei dirigenti di Anm ha aderito anche l’Amministratore Unico Nicola Pascale. “La decisione dei dirigenti di Anm e dell’Amministrato Unico – commenta l'assessore ai trasporti del Comune di Napoli Enrico Panini – di ridurre volontariamente la loro retribuzione in questo momento di grandissima difficoltà è un fatto rilevante. Ringrazio ognuno di loro perché la solidarietà nei momenti di difficoltà vale doppio". La decisione è sottolineata anche dall'amministratore unico di Napoli Holding Amedeo Manzo: "In un momento molto duro e soprattutto incerto per gli effetti del post Covid-19 è bello sapere che un'azienda è fatta da persone che conoscono il senso della solidarietà e dell'inclusione. Questa è l'unica strada per la ripresa".