Arrestato Umberto Accurso: è il mandante del raid contro i carabinieri a Secondigliano
Umberto Accurso, 24 anni, ricercato dal 2014 e è stato catturato Carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli. Il 24enne, considerato elemento di spicco del clan camorristico Vanella Grassi, era nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi d'Italia. Accurso è ritenuto coinvolto anche nel raid contro la caserma dei Carabinieri nel quartiere Secondigliano a Napoli. Ricercato da 2 anni, a suo carico pendevano 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Stanato nel covo di Qualiano
Il giovane boss si nascondeva a Qualiano in un appartamento al secondo piano del comune a nord di Napoli. I militari dell'Arma hanno dovuto sfondare la porta blindata dell'abitazione dove il 24enne si era rifugiato. Nei locali in cui non mancavano comfort, tra cui persino un gigantesco televisore a schermo piatto sono stati trovati anche giocattoli per bambini, tra i quali una pistola (con il tappo rosso)."Oggi è una bellissima giornata perché la giustizia ha vinto ancora una volta e ha vinto con l'individuazione e l'arresto di Umberto Accurso del clan Vanella Grassi, inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi e ritenuto il responsabile della sparatoria contro la Caserma dei Carabinieri di Secondigliano". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "Lo Stato ha inferto un duro colpo con un'operazione importantissima – ha continuato -coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed eseguita dal Comando Provinciale dei Carabinieri con il supporto della Squadra Mobile di Napoli. Questo a dimostrazione del fatto che non si può sfuggire alla giustizia perché la Squadra Stato lavora ogni giorno per ripulire il territorio dalla criminalità organizzata e perché i cittadini, che della Squadra Stato fanno parte, possano credere nella forza delle Istituzioni e sentirsi più sicuri".
Era il mandante del raid contro i carabinieri
Umberto Accurso è considerato il mandante del raid contro la Caserma dei Carabinieri a Secondigliano, avvenuto nella notte tra il 19 e il 20 aprile. Sin dal primo momento gli investigatori ipotizzarono la vendetta di un giovane boss latitante al quale erano stati sottratti i figli. La Procura minorile aveva dato ordine di trasferire i due bimbi in una struttura protetta in quanto i piccoli erano ritenuti in pericolo. Furono i carabinieri della stazione di Secondigliano a eseguire il provvedimento del Tribunale dei minori. Poco dopo si verifico la sventagliata di proiettili contro le mura della Caserma. Il boss era proprio Accurso.