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Arzano, investito e picchiato perché nero: i carabinieri arrestano quattro ragazzi

I carabinieri hanno arrestato, in esecuzione di ordinanza, quattro giovani napoletani: sono accusati di avere investito volontariamente e subito dopo picchiato un ragazzo extracomunitario il 31 gennaio scorso. I quattro erano stati fermati subito dopo l’aggressione e riconosciuti dalla vittima; erano stati denunciati a piede libero, ora sono arrivate le manette.
A cura di Nico Falco
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Investito, e picchiato. Scaraventato al suolo di proposito, come un birillo da buttare giù. E poi preso a calci, senza potersi difendere perché il braccio fa troppo male, spaccato dall'automobile. Forse per passare il tempo, forse col pretesto di una precedenza mancata, sicuramente senza un motivo che potesse portare a una furia del genere. Forse, semplicemente, per il colore della pelle. È quello che è successo ad Arzano, in provincia di Napoli, la notte del 31 gennaio scorso, quando un 28enne originario della Costa d'Avorio è stato aggredito da quattro giovani mentre andava al lavoro in bicicletta. Per quell'episodio i carabinieri, all'alba di oggi, 6 gennaio, hanno arrestato quattro ragazzi napoletani, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli. Hanno dai 18 ai 24 anni, sono tutti di Arzano e sono accusati di lesioni gravissime e minacce aggravate.

Le indagini erano partite la notte del 31 gennaio, quando era arrivata la richiesta di soccorso al 112. Erano le 3.55, dall'altro capo del telefono un giovane chiedeva aiuto. Diceva di essere stato picchiato da un gruppo di ragazzi, che era riuscito a scappare e a rifugiarsi nel cortile di una scuola, da dove stava chiamando i carabinieri. Si era nascosto tra le piante, ma lo stavano ancora cercando. Gli tiravano contro bottiglie, sassi, cercando di colpirlo. I militari si erano precipitati sul posto e avevano raggiunto il 28enne per i primi soccorsi. Il giovane aveva ripetuto quello che era successo: era stato investito di proposito, poi picchiato, mentre quei quattro ripetevano “Ti vogliamo ammazzare”. Mentre il ragazzo parlava, ecco di nuovo la Smart. I carabinieri si erano lanciati all'inseguimento della Smart e l'avevano bloccata. I quattro erano stati identificati e riconosciuti dalla vittima ed erano stati denunciati a piede libero. Ora per loro è arrivata la misura cautelare.

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