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Avellino, sfiduciato il sindaco del Movimento 5 stelle Vincenzo Ciampi

Il sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi è stato sfiduciato. Il primo cittadino, del Movimento 5 stelle, era stato eletto lo scorso 25 giugno vincendo il ballottaggio contro il candidato del centrosinistra Nello Pizza. In Consiglio comunale però il centrosinistra aveva ottenuto al primo turno la maggioranza dei seggi. Adesso la città irpina sarà guidata da un commissario fino alle elezioni del 2019.
A cura di Francesco Loiacono
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Vincenzo Ciampi: il sindaco dei Cinque stelle di Avellino è stato sfiduciato
Vincenzo Ciampi: il sindaco dei Cinque stelle di Avellino è stato sfiduciato

Si è chiusa dopo appena cinque mesi l'esperienza del sindaco del MoVimento 5 stelle Vincenzo Ciampi ad Avellino. Il primo cittadino è stato sfiduciato oggi pomeriggio in Consiglio comunale: a votare contro il sindaco sono stati 23 consiglieri, mentre sei hanno votato contro la sfiducia e tre si sono astenuti. Ciampi, cinquantenne funzionario dell'Agenzia delle entrate e storico attivista pentastellato, era stato eletto lo scorso 25 giugno, vincendo il ballottaggio contro il candidato del centrosinistra Nello Pizza, che al primo turno lo aveva sopravanzato nettamente in termini di preferenze. Ma i problemi di governabilità erano già stati preventivati: al primo turno delle amministrative dello scorso 10 giugno, infatti, le liste collegate a Pizza avevano ottenuto oltre il 53 per cento dei voti conquistando la maggioranza in Consiglio comunale con 18 seggi. Cosa accadrà adesso al capoluogo di provincia irpino? Sarà amministrata da un commissario fino alle prossime elezioni, previste nel 2019.

Si è dunque conclusa anzitempo l'esperienza dei Cinque stelle alla guida di una città che è stata un feudo prima della Democrazia cristiana e poi, nell'ultimo ventennio, del centrosinistra. La sfiducia di Ciampi ha subito provocato alcune reazioni a livello politico: "Tra la convenienza elettorale ed il bene della città, abbiamo scelto di stare come sempre dalla parte degli avellinesi – ha dichiarato Gianluca Festa, consigliere comunale e leader di Davvero, lista civica federata ai Verdi -. Avremmo potuto lucrare consenso sulla scorta del nulla amministrativo a cui abbiamo assistito fino ad oggi e che attendeva Avellino, ed invece abbiamo preferito porre fine ad una agonia amministrativa a cui era costretto la città, rinunciando, in prima persona, agli scranni in consiglio provinciale ed in consiglio comunale. In una fase in cui i politici sono spesso accusati di attaccamento alla poltrona, noi abbiamo dimostrato che il nostro unico attaccamento è rivolto al bene della comunità che rappresentiamo. Da oggi si apre una pagina nuova per Avellino, tenendo conto che dopo questa esperienza gli avellinesi siano convinti che alla città serva un Sindaco e non un simbolo!" .

I Verdi: Ora un candidato che possa rappresentare il new deal per Avellino

Alle parole di Festa hanno fatto seguito quelle del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e del segretario provinciale irpino del Sole che Ride Pellegrino Palmieri: "Speriamo che non si ripetano gli errori del passato e che il centro sinistra e il civismo ad Avellino siano in grado di mettere da parte antichi rancori e politiche di piccolo cabotaggio che sono state alla base della protesta degli elettori avellinesi culminata con l’elezione di un sindaco grillino che non ha saputo affrontare, evidentemente, il difficile compito di guidare una città come quella irpina. Occorre lavorare da subito a una candidatura che sia in grado di superare questo impasse politico e amministrativo che la città non può consentirsi – hanno aggiunto i due esponenti dei Verdi – Lanciamo un appello a tutte le forze politiche a trovare da subito una sintesi nell’interesse degli avellinesi individuando un candidato che sia esperto, legato alla città e che sappia dialogare con le istituzioni, con il mondo delle associazioni e con quello delle imprese e delle professioni. Un candidato che possa rappresentare il new deal per Avellino".

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