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Bambini confezionavano la droga della camorra, 45 arresti nel clan Elia

Questo lo scenario emerso dall’indagine della Dda di Napoli e dai carabinieri, che questa mattina hanno eseguito 45 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone appartenenti al clan Elia, egemone nel Pallonetto di Santa Lucia.
A cura di Valerio Papadia
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Utilizzavano dei bambini, perché non perseguibili penalmente, per confezionare e talvolta consegnare la cocaina nelle piazze di spaccio, ma anche molte donne, che attirano meno l'attenzione delle forze dell'ordine. È questo lo scenario emerso da un'indagine della Dda di Napoli e dai carabinieri della compagnia Napoli Centro, nei confronti del clan camorristico degli Elia, egemone nella zona del Pallonetto di Santa Lucia. Così, i militari dell'Arma, questa mattina hanno eseguito 45 misure di custodia cautelare per altrettante persone affiliate al clan ritenute a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio di droga, estorsioni e detenzione e porto illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini, infatti, oltre ad aver svelato la triste realtà dei bambini utilizzati nel traffico di stupefacenti e l'egemonia del clan nelle piazze di spaccio da piazza del Plebiscito al Lungomare, hanno anche rivelato anche estorsioni ai danni di esercizi commerciali e agli stessi pusher collocati nelle suddette piazze di spaccio. Come detto, numerosi i bambini e le donne utilizzate. Dall'inchiesta è emerso che il più piccolo ha soltanto 10 anni, mentre sono 17 le donne raggiunte dalle ordinanze di custodia cautelare.

Anche una stesa nelle immagini raccolte dai carabinieri

La microcamera installata dai militari nel Pallonetto, che ha permesso di giungere agli arresti, ha ripreso anche una "stesa" avvenuta nel quartiere lo scorso 3 luglio. Le immagini mostrano sei ragazzi mentre, a bordo di alcuni scooter, esplodono numerosi colpi di pistola in aria a scopo intimidatorio, per convincere commercianti e pusher "ribelli" a pagare il pizzo imposto dal clan.

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I "muschilli", da sempre manovalanza di camorra

L'utilizzo di minori non imputabili nella manovalanza criminale non è una novità. Negli anni Ottanta furono ribattezzati ‘muschilli' (l'ultimo articolo di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra era proprio su questo fenomeno) i ragazzini che appunto come moscerini andavano veloci e incuranti d'ogni rischio, altissimo, sfilando le maglie dei controlli nel custodire armi, trasportare droga e fare da vedetta nei fortini dei clan.

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