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Bimbo ucciso di botte a Cardito (Napoli)

Bimbo di sette anni ucciso di botte a Cardito, il sindaco: “Sconvolto, non si può morire così”

“Sono sconvolto, non si può morire così”: così il sindaco di Cardito (Napoli) Giuseppe Cirillo ha commentato in lacrime quanto avvenuto nel pomeriggio nella sua cittadina. Un bambino di sette anni è morto, probabilmente ucciso dalle percosse del convivente della madre. La sorellina, una bimba di otto anni, è finita in ospedale col volto completamente tumefatto ma non è in pericolo di vita, anche se non sa ancora cosa sia accaduto al fratellino. Il compagno della madre dei bimbi è stato fermato.
A cura di Francesco Loiacono
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La folla davanti alla casa in cui è stato ucciso il bimbo a Cardito (Foto Peppe Pace)
La folla davanti alla casa in cui è stato ucciso il bimbo a Cardito (Foto Peppe Pace)
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Poche parole per esprimere ciò che probabilmente non può essere espresso: "Sono sconvolto, non si può morire così". A pronunciarle Giuseppe Cirillo, sindaco di Cardito, cittadina del Napoletano che nel pomeriggio di oggi è stata teatro di una tragedia ancora dai contorni da chiarire che ha visto vittime due bambini. Uno, un bimbo di sette anni, è morto probabilmente ucciso da percosse. La sorellina, una bambina di otto anni, è stata ricoverata con il volto completamente tumefatto all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli, dove i medici hanno detto di essersi trovati di fronte a una situazione "senza precedenti".

La bimba di otto anni non è in pericolo di vita

Fortunatamente la piccola non ha lesioni agli organi interni e non avrebbe riportato neanche traumi cerebrali: è arrivata in ospedale alle 15.30 con, secondo quanto scritto nel bollettino, un "trauma cranio-facciale e contusioni multiple per il corpo da percosse". La bambina, ricoverata in Neurochirugia, non è in pericolo di vita, è rimasta vigile e cosciente e non ha né deficit motori né lesioni d'organo. Per via delle condizioni cliniche e psicologiche sarà monitorata costantemente e un nuovo bollettino medico sarà emesso domattina. La bambina, che ha parlato con gli investigatori, non sa cosa esattamente cosa sia accaduto al fratello: verrà seguita da un team di psicologi.

In stato di fermo il convivente della madre dei bimbi

Il compagno della mamma dei bimbi, Tony S.B., un uomo 24enne nato in Italia da genitori tunisini ma residente da tempo a Cardito, è stato posto in stato di fermo. Alla polizia, che lo ha trovato adagiato su un divano, avrebbe detto che i bimbi erano caduti dalle scale. Ma secondo il racconto della bambina finita in ospedale il 24enne tra la serata di ieri e questa mattina si sarebbe scagliato contro di lei e il fratellino con una scopa, a quanto pare in un impeto di rabbia dovuto al fatto che rimproverava alla compagna, una 30enne italiana madre dei due bambini (nati da una precedente relazione della donna), di riservare troppe attenzione ai due. Dalla furia del 24enne si sarebbe salvato un terzo bambino di soli quattro anni, anche lui in casa.

Folla in lacrime all'esterno dell'abitazione

Il sindaco di Cardito si è ritrovato all'esterno dell'abitazione in cui è avvenuta la tragedia, al civico 70 di via Marconi, assieme a una folla in lacrime: "Queste cose le vedi in tv ma quando capitano sulla tua pelle non riesci a capacitartene", ha detto il primo cittadino. Il sindaco ha spiegato che conosceva la famiglia del 24enne mentre non conosceva la compagna. La coppia viveva nella zona da alcuni anni e la famiglia non era seguita dagli assistenti sociali perché in passato non si erano verificati problemi. "Ora lasciamo lavorare gli inquirenti ma provo tanto dolore per quanto accaduto", ha detto il sindaco Cirillo allontanandosi con gli occhi lucidi. Sul caso indagano la squadra mobile di Napoli e i poliziotti del locale commissariato, coordinati dalla procura di Napoli Nord. Gli investigatori sono ancora nell'abitazione mentre altri stanno ascoltando la madre dei bimbi, che avrebbe spiegato che non era in casa quando si sono verificati i fatti. Fuori dall'abitazione la gente è sconvolta e in lacrime: qualcuno afferma di aver udito delle urla prima dall'abitazione: ma certo nessuno si poteva immaginare una tragedia del genere.

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