Bimbo ucciso di botte a Cardito, la sorellina ferita non sa che è morto: “Colpiti con una scopa”
Un bambino di sette anni ucciso di botte con una scopa, la sorella di otto anni col volto tumefatto e irriconoscibile per le percosse. Man mano che emergono nuovi dettagli su quanto accaduto nel pomeriggio di oggi a Cardito, in provincia di Napoli, aumenta l'orrore per una vicenda così terribile da non sembrare possibile. Sconcerto, incredulità e anche rabbia sono infatti i sentimenti che hanno pervaso la folla che si è raccolta davanti all'abitazione in via Marconi dove è avvenuta la tragedia famigliare. Quando attorno alle 18.30 la polizia ha portato via in auto la mamma dei due bambini, una 30enne compagna del 24enne che sarebbe responsabile della tragedia, alcuni dei presenti l'hanno offesa pesantemente. Ma le responsabilità, va ricordato, sono ancora da accertare: al momento il 24enne è stato fermato dalla polizia mentre la donna ha fornito la propria versione dei fatti, dicendo di non essersi resa conto di quanto accaduto. Negli uffici del commissariato di Afragola si sta riascoltando anche il compagno della mamma dei bimbi. Tutte le versioni saranno poi confrontate tra loro e anche col racconto della bimba di otto anni.
I due bimbi erano nati da una precedente relazione
Di certo si sa che Cardito piange una giovane vita, quella di un bambino picchiato a morte forse – è una delle ipotesi – in un impeto di rabbia da parte del 24enne compagno della mamma. La coppia viveva a Cardito da un paio d'anni, era conosciuta e non era seguita dai servizi sociali perché non aveva mai avuto problemi. L'uomo, nato in Italia da famiglia di origini marocchine, è un venditore ambulante conosciuto in paese, anche dal sindaco Giuseppe Cirillo che, lasciando la casa in cui è avvenuta la tragedia, ha detto: "Sono sconvolto, un bimbo non può morire così". La compagna del 24enne aveva avuto due figli da una precedente relazione: e la rabbia del compagno si è rivolta proprio verso i due bambini, la vittima di sette anni e la sorella di otto, risparmiando un altro minore di quattro anni presente in casa, figlio del 24enne.
La sorella non sa che il fratellino è morto
La tragedia ha fatto irruzione in un pomeriggio di domenica a Cardito sotto forma di alcune grida udite dai vicini di casa. Quando la polizia è intervenuta nell'abitazione della coppia si è resa conto dell'enormità di quanto accaduto. Per il bimbo di sette anni non c'era niente da fare. La sorella della piccola vittima è stata trasportata in codice rosso all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli attorno alle 15.30. Aveva il volto tumefatto e irriconoscibile, tanto che i medici hanno parlato di una "situazione senza precedenti". Ma per fortuna la bimba non è in pericolo di vita: nonostante i traumi non ha lesioni agli organi ed è rimasta sempre vigile. Anzi, proprio lei parlando con gli investigatori della squadra mobile che indagano su quanto accaduto avrebbe rivelato il dettaglio delle percosse con la scopa da parte del compagno della mamma. Percosse che sarebbero iniziate ieri notte e sarebbero poi proseguite in mattinata. Nell'enorme tragedia emerge un altro dramma: la piccola non sa ancora che il suo fratellino è morto. Anche per questo, oltre a essere monitorata costantemente dai medici (domattina sarà emesso un nuovo bollettino), sarà seguita da un team di psicologi.
Commozione all'uscita del carro funebre con la salma del bimbo
Quando il cadavere del bambino è stato portato fuori dal palazzo in cui è stato ucciso la folla accorsa è rimasta in silenzio, sopraffatta dalla commozione e dal rispetto. La salma della piccola vittima è stata portata su un autocarro della polizia mortuaria all'istituto di Medicina legale di Napoli, dove sarà eseguita l'autopsia disposta dalla procura di Napoli Nord, guidata da Francesco Greco.