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Boato nella notte, bomba carta contro gommista: è la guerra per la successione ai Lo Russo

Una bomba carta è esplosa in via Miano, zona nord di Napoli, nella notte tra il 5 e il 6 luglio. Sul posto i carabinieri col supporto della sezione Rilievi per gli accertamenti. Tra le ipotesi c’è quella del racket: l’area è quella contesa tra i vari gruppi criminali dopo il crollo del clan Lo Russo, decimato da arresti e pentimenti.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Una esplosione ha svegliato nel cuore della notte i residenti di via Miano, nella periferia nord di Napoli.  È accaduto nella notte tra venerdì e sabato, intorno all'1 del 6 luglio, sul posto sono arrivati i carabinieri per le verifiche del caso, col supporto della sezione rilievi. A quanto risulta, a causare il boato sarebbe stata una bomba carta, fatta esplodere davanti a un esercizio commerciale: vittima del raid sarebbe un gommista della zona. Ascoltato dalle forze dell'ordine, l'uomo ha riferito di non avere mai subito minacce.

Al momento le indagini sono aperte a 360 gradi, ma tra le piste analizzate dagli investigatori quella tenuta maggiormente in considerazione è quella di un messaggio del racket. Il quartiere, di recente, è al centro delle lotte di potere in seguito allo sgretolamento del potere criminale del clan Lo Russo, occasione per i vari gruppi criminali che prima gravitavano nell'orbita dei "Capitoni" di farsi avanti per conquistare un ruolo di primo piano sullo scenario camorristico.

Durante i rilievi sarebbero state trovate delle tracce di liquido infiammabile all'interno dei locali, ma sono ancora in corso accertamenti. I danni sarebbero limitati: soltanto un principio di incendio all'interno, che non si sarebbe però esteso ai materiali stoccati nell'officina.

L'episodio fa tornare alla mente quello di pochi mesi fa, quando una pompa di benzina fu incendiata. Era la notte tra l'11 e il 12 febbraio scorso, i residenti sentirono una esplosione e subito dopo videro le fiamme che invadevano l'area commerciale del distributore di viale Colli Aminei; il rogo venne spento prima che potesse arrivare alla zona dove ci sono le pompe di benzina. Anche in quel caso i rilievi mostrarono che si era trattato di un episodio doloso. Il titolare, un incensurato, aveva detto di non essere stato minacciato ma di essere già stato vittima di un episodio analogo: nel luglio 2018 avevano bruciato un altro suo distributore in via Leonardo Bianchi, nella zona di via Toscanella.

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