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Covid 19

Bonus spesa Covid, Comune di Napoli condannato in Tribunale: “Migranti discriminati”

Il Tribunale di Napoli ha condannato la giunta De Magistris per aver discriminato i cittadini migranti nell’erogazione del bonus spesa, il criterio della residenza era illegittimo, bisognava tenere conto solo delle condizioni di indigenza. L’ASGI aveva già diffidato il Comune. Ora bisognerà rifare tutte le procedure per i bonus spesa, ma nel frattempo il fondo dedicato si è esaurito e non ci sono più soldi. In arrivo una pioggia di ricorsi e richieste di risarcimento.
A cura di Antonio Musella
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La tredicesima sezione del Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso di una cittadina migrante di nazionalità georgiana a cui non era stato concesso il bonus spesa da parte del Comune di Napoli durante l'emergenza Coronavirus. Il giudice Alberto Canale ha condannato la giunta De Magistris in merito alla delibera numero 91 del 30 marzo scorso che istituiva come criterio per poter accedere al bonus spesa, la residenza sul territorio comunale. La cittadina georgiana, pur essendo irregolare, aveva ottenuto una autorizzazione alla permanenza in Italia da parte del tribunale dei minori che ha tenuto in considerazione il suo status di madre di 3 bambini, iscritti regolarmente alle scuole napoletane.

La sentenza: "Criteri sbagliati"

Nella sentenza si legge: "Si accerta il carattere discriminatorio della condotta tenuta dal Comune di Napoli, e per esso dalla sua Giunta Comunale, consistente nell’ aver emanato la delibera n. 91 del 30.03.2020, con cui sono stati individuati i criteri di selezione delle domande per l’erogazione di risorse destinate a misure urgenti di solidarietà alimentare sotto forma di buoni spesa ai sensi dell’Ordinanza della Protezione Civile n. 658/2020, nella parte in cui è stato previsto, quale criterio di ammissione al beneficio per i possessori di un legittimo titolo di permanenza in Italia, il requisito della residenza anziché i soli requisiti relativi alla condizione di disagio economico e della stabile dimora di fatto nel territorio comunale". Per il tribunale dunque la giunta De Magistris ha tenuto un comportamento discriminatorio nei confronti dei migranti, una figuraccia bella e buona per l'amministrazione che aveva fatto dell'antirazzismo una sua bandiera. Il ricorso è stato presentato dall'avvocato Roberta Aria : "Il Tribunale non ha semplicemente tenuto conto della condizione soggettiva della cittadina ricorrente – spiega a Fanpage.it – ma ha ribadito il carattere discriminatorio del requisito della residenza contenuto nella delibera del Comune di Napoli, precisando che il requisito richiesto dall'ordinanza di Protezione Civile che istituiva il fondo per il bonus spesa era solo quella del disagio economico e del solo domicilio sul territorio comunale".

Tutto da rifare, ma non ci sono più soldi

Subito dopo l'approvazione della delibera, l'ASGI, associazione studi giuridici sull'immigrazione, aveva diffidato il Comune di Napoli rispetto al requisito della residenza ravviando la condotta irregolare, ma l'amministrazione ha preferito proseguire sulla sua strada. Proprio l'ASGI aveva già portato in tribunale il Comune di Roma sullo stesso argomento, ottenendo una vittoria davanti al giudice, in un quadro di monitoraggio nazionale sull'erogazione dei bonus spesa. Alcuni Comuni, come quelli di Palermo e Avellino, correttamente avevano fatto valere il requisito del domicilio e non quello della residenza, come espressamente riportato dall'ordinanza di Protezione Civile. Ora la sentenza rischia di generare un vero e proprio terremoto amministrativo: "La sentenza obbliga il Comune a rifare la procedura da capo – sottolinea l'avvocato Aria – il precedente giuridico apre ora la possibilità a nuovi ricorsi da parte di tutte le persone escluse per il requisito della residenza". In buona sostanza il Tribunale obbliga il Comune a rifare tutta la procedura per l'assegnazione dei bonus spesa, a sua volta l'amministrazione De Magistris ha già liquidato i bonus spesa e non solo, con successiva procedura seguendo sempre gli stessi criteri ritenuti illegittimi da parte del Tribunale, aveva assegnato anche gli ultimi 4 milioni di euro riservati ai bonus spesa avanzati dalla prima tranche di domande. A questo punto il Comune dovrà risarcire gli esclusi, concedendo il bonus e risarcendo del danno, ma nel frattempo le casse dell'amministrazione sono vuote e il fondo dedicato si è esaurito. Un pasticcio di proporzioni enormi che potrebbe generare una pioggia di ricorsi contro il Comune che sarà condannato a risarcire tutti i ricorrenti. Un ulteriore elemento di caos nella non felice gestione dell'emergenza Coronavirus da parte del Comune di Napoli, culminato con l'attacco di padre Alex Zanotelli, che proprio a Fanpage.it aveva dichiarato che : "De Magistris ha fatto zero".

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