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Box parcheggi in piazza Leonardo, la società ci riprova: chiesti di nuovo i permessi

Il Comune le aveva rescisso il contratto un anno fa, ora a sorpresa la Coop Celebrano torna alla carica e chiede di revocare l’atto e rilasciare nuovi permessi a costruire: “Vogliamo completare l’opera”. I Comitati del Sì: “Già raccolte 200 firme”. Pronto nuovo progetto: uno dei tre piani parcheggio pubblico con le colonnine per auto elettriche.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Colpo di scena sui box sotterranei di piazza Leonardo. La ditta estromessa dal Comune un anno fa torna alla carica e con una petizione firmata da oltre 200 cittadini aderenti al Comitato “pro parcheggio” chiede al Municipio di «revocare la rescissione del contratto e concedere nuovamente il permesso a costruire per completare l'opera».

E lancia una nuova proposta: «Destinare uno dei tre piani a parcheggio pubblico con tutti gli stalli dotati di colonnine per la ricarica delle auto elettriche». Un ultimo tentativo di conciliazione, insomma, per salvare i 152 posti auto interrati.

Una partita che sembrava quasi archiviata con lo sgombero intimato dal Comune a novembre e la liberazione parziale del cantiere avvenuta a inizio anno, anche se pende ancora al Tar il ricorso della Coop Celebrano e si attende l'udienza di merito, senza contare il possibile ricorso in appello al Consiglio di Stato. Insomma, potrebbero volerci anni per vederne la fine. E, invece, in extremis è arrivato il colpo di scena.

I comitati del "sì" raccolgono 200 firme per far ripartire i lavori

La richiesta con la petizione firmata da 216 cittadini è stata protocollata venerdì in Comune, indirizzata al sindaco Luigi de Magistris, al consiglio comunale e al presidente della V Municipalità. Dopo la posa della prima pietra nel 2013, con la piazza imbrigliata dai cantieri per 6 anni, un lungo contenzioso amministrativo, le proteste di piazza dei comitati del “no”, una raffica di diffide e controdiffide, la rescissione del contratto, lo sgombero, altri ricorsi e un'inchiesta della Procura della Corte dei Conti ancora aperta, il destino dei box non è ancora scritto. A metà febbraio, intanto, nella piazza si è aperta anche una voragine in prossimità dell'edicola e il Comune ha ancora in corso indagini sullo stato di salute del sottosuolo.

Ma la questione dei box non sembra semplice da risolvere, perché la possibilità di avere finalmente il parcheggio sotto casa, in un quartiere perennemente ingolfato dal traffico e povero di posti auto, ha visto coinvolte tante famiglie che in quel sogno ci hanno creduto e investito i propri risparmi. La Coop e diversi residenti sono pronti a tornare alla carica. Gli attacchi e le proteste? «Le false accuse – scrivono – sono state smontate nelle sedi competenti».

La petizione

«La cittadinanza – scrive il comitato “Pro Box” – è largamente favorevole al parcheggio e ad avere una nuova Piazza Leonardo bella e vivibile. Le firme sono state recuperate in sole due settimane. Il quartiere ha bisogno di quell'opera. Il tutto a costo zero per il Comune che sarà proprietario dei box alla fine della concessione. La mancata realizzazione di contro andrebbe a colpire il risparmio dei soci della Coop che hanno creduto in una iniziativa per tutti vantaggiosa. Per questo, si chiede la revoca del provvedimento inibitorio, con la concessione dei permessi a costruire per il completamento del parcheggio».

«La Cooperativa – spiega l'ingegnere Elia Gullo, socio della società Celebranoè nata con un fine positivo. Il progetto aveva come obiettivo la realizzazione del parcheggio sotterraneo in piazza Leonardo, previsto nel piano regolatore, beneficiando dell'opportunità della legge Tognoli con la riduzione del numero di auto in sosta in strada, la riqualificazione del territorio e in futuro l'incremento del patrimonio del Comune. Alcuni cittadini hanno già comprato i box, circa una quarantina di soci. Con i soldi sono stati spostati i sottoservizi, tra le altre cose, e sono state realizzate le fogne nuove in piazza Leonardo». Una spesa stimata dalla Coop in quasi 2 milioni di euro.

«Noi vorremmo avere la concessione – riprende Gullodestinare un piano al pubblico e proseguire nel progetto. Questi box servono ai cittadini. Che siano richiesti lo dimostrano non solo l'ingresso di una 40ina di soci, ma anche più di 150 dichiarazioni di interesse firmate da residenti. Oggi la zona è preda della sosta selvaggia. È stato fatto ricorso al Tar, se si dovesse perdere, si andrà in appello. Ma se si arriva a un compromesso col Comune, riapriamo il cantiere e finiamo il parcheggio».

Ma qual è il nuovo progetto?

«I progetto originario – prosegue Gulloprevedeva 3 piani tutti privati per un totale di 152 box. La proposta che facciamo adesso è di dedicare due piani al privato e un terzo a parcheggio orario pubblico, con colonnine di ricarica elettrica per ogni stallo. Che per noi significa un incasso più lento nel tempo, ma del quale siamo contenti perché avrà notevoli vantaggi per il quartiere». Il Comune, però, il 4 aprile 2018, con provvedimento del “Servizio Sistema Infrastrutture di Trasporto, delle opere pubbliche a rete e dei parcheggi”, aveva respinto un'altra proposta di variante, che prevedeva invece la riduzione dei piano da tre a due e la destinazione di uno a parcheggio pubblico a rotazione.

Perché i lavori sono durati tanto?

«La rescissione – secondo il Comitato Pro Parcheggio è stata legata a ritardi nell'esecuzione dei lavori determinati da un'aggressione giudiziaria. Nel primo ricorso, sulla ipotetica presenza di serbatoi di carburante dismessi sotto la piazza che avrebbero creato intereferenze, poi smentita dai controlli con georadar, i ricorrenti hanno perso al Tar e hanno ritirato l'appello poco prima della sentenza al Consiglio di Stato. Nel complesso, il lungo contenzioso è costato 4 anni di blocco e l'allontanamento di tutti i soci. Bloccando anche le 150 dichiarazioni di interesse dei residenti. Le vicende processuali hanno gravemente inciso sul regolare andamento dei lavori, nondimeno la coop ha portato a termine la quasi totalità dell'esecuzione delle opere di spostamento dei sottoservizi propedeutiche all'esecuzione del parcheggio, compreso il nuovo sistema fognario. Il Comune a marzo 2018 ha revocato la concessione a costruire, dando così avvio a un'ulteriore serie di atti giudiziari di non breve, facile e certa risoluzione».

I comitati del “no box”

«Ci sembra una richiesta assurda – commenta l'avvocato Dario Esposito, del comitato Piazza Leonardo “no box”I cittadini sono stanchi di avere i cantieri in piazza. Dopo 6 anni di sacrifici non credo sarebbe facile accettarne degli altri. C'è un ricorso al Tar in corso sulla richiesta di risarcimento fatta dalla società per i lavori svolti. Di fronte a una rescissione contrattuale, sembra difficile possa esserci un nuovo permesso a costruire. Peraltro, a febbraio c'è stato un cedimento della strada sul quale bisogna ancora approfondire».

Chiaro il presidente della commissione Opere Pubbliche Nino Simeone: «Non voglio entrare nel merito della vicenda. L'idea del parcheggio interrato per liberare le strade dalle auto era di per sé positiva, ma aver lasciato per anni quella piazza in quelle condizioni era indecoroso. Ci siamo impegnati in questi mesi affinché fosse migliorato il decoro della piazza e la priorità di tutti deve essere la tutela della sicurezza. Ci auguriamo che possa esserci una schiarita per capire il futuro di piazza Leonardo».

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Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
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