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Bus fermi perché sporchi, da Anm contestazioni disciplinari per 46 autisti

L’Anm ha inviato 46 lettere di contestazione disciplinare per gli autisti che giovedì mattina hanno segnalato i bus sporchi al deposito di via Delle Puglie, con la conseguenza che 15 linee di pullman che dovevano essere in servizio sono rimaste bloccate. I dipendenti avranno 5 giorni per rispondere. Pci e Prc: “Decisione sbagliata, intervenga il sindaco”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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La protesta per i bus Anm Napoli sporchi e non sanificati di giovedì 14 maggio, con 15 linee che dovevano uscire in servizio bloccate invece al deposito di via delle Puglie, potrebbe costare caso agli autisti dell'Azienda napoletana mobilità. La compagnia del Comune di Napoli, infatti, ha inviato 46 lettere di contestazioni disciplinari per il blocco avvenuto due giorni fa, quando è scoppiata la protesta degli autisti per le condizioni igieniche dei mezzi, in un momento particolarmente delicato, peraltro, della fase di passaggio di cantiere tra le ditte di pulizia. A far montare la rabbia dei conducenti la scoperta il giorno prima, a bordo di un bus, della Linea 151, di blatte, su un mezzo che era stato sanificato. Adesso, però, gli autisti di Anm dovranno difendersi dall'accusa di aver bloccato il servizio, perché, sostiene l'azienda, quei mezzi erano puliti e pronti per uscire. I lavoratori destinatari delle lettere di contestazione, adesso, avranno 5 giorni per presentare le proprie difese.

Da Anm 46 lettere di contestazioni disciplinari

Il caso è esploso appena due giorni fa, quando dopo la denuncia degli autisti dei bus sporchi, un 80ina di mezzi che doveva uscire in strada è rimasta in deposito. Disagi si sono registrati anche ieri. L'Anm ha annunciato provvedimenti disciplinari e un esposto in Procura. “A seguito della segnalazione di servizio della competente struttura – è scritto nella lettera di contestazione recapitata ai lavoratori – risulta che il 14 maggio al pari di altri 45 operatori di esercizio in forza al deposito di via delle Puglie non effettuava il servizio programmato, contestando la vettura assegnata con la motivazione pulizia vettura-mancato approntamento, benché le vetture fossero state regolarmente rese disponibili per l'uscita in servizio dalla struttura di impianto preposta e quindi risultando pretestuose le motivazioni addotte. Tale comportamento ha causato la perdita dei viaggi programmati della suddetta linea, grave disservizio alla regolarità dell'esercizio, alla produzione e alla stessa immagine aziendale. Nel contestarle i fatti e le circostanze esposte con riserva di procedere all'adozione di ogni opportuno provvedimento disciplinare a suo carico”.

La solidarietà: "Decisione sbagliata, intervenga il sindaco"

Molti gli attestati di solidarietà agli autisti destinatari delle contestazioni. "Il Partito Comunista italiano – scrive in una nota la segreteria del PCI della Campania – ritiene che nella fase emergenziale che il Paese sta attraversando siano legittime le preoccupazioni dei lavoratori adibiti al trasporto pubblico, i quali, proprio in virtù della delicata funzione che essi svolgono in un momento tanto grave, devono operare nella massima tranquillità per se stessi e per le proprie famiglie ed offrire il miglior servizio all’utenza. Il PCI è, pertanto, solidale con gli autisti del deposito di via Nazionale delle Puglie che, con il loro comportamento, hanno inteso tutelare il proprio diritto alla salute e quello dei viaggiatori. Non può essere, infatti, posto in discussione il riconoscimento del diritto alla protesta, a maggior ragione quando tale protesta sia dettata da timori per i pericoli di contagio che tuttora sussistono e che non sono affatto trascurabili".

“Rifondazione Comunista Napoli – spiega in un comunicato la segreteria del PRC Napoli – esprime piena solidarietà ai lavoratori Anm. No ad atteggiamenti padronali nelle aziende pubbliche. Quanto si è verificato in questi giorni al deposito di via delle Puglie è sicuramente grave. L'Anm di fronte a giuste rimostranze di un gruppo di lavoratori sulla scarsa pulizia dei bus ha risposto con l'avvio di procedimenti disciplinari e, addirittura, un esposto alla Procura della Repubblica. Ciò non è accettabile, a maggior ragione rispetto a categorie esposte come quelle dei lavoratori del TPL che, come tanti altri, non sono stati nemmeno sottoposti ad accertamenti sierologici e/o a tamponi nell'attuale emergenza. Sindaco e assessori intervengano”.

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