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Calata Capodichino è la “strada della monnezza”: cinque discariche abusive in 200 metri

Tra Calata Capodichino e via Arenaccia, in soli 200 metri, ci sono almeno cinque discariche abusive a cielo aperto. Sacchetti della spazzatura e merci di ogni tipo, unite al traffico paralizzato, ai rumori del vicino aeroporto e ai disservizi per il ponte della tangenziale, fanno di San Carlo all’Arena un quartiere prigioniero di se stesso.
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Cinque discariche abusive completamente "inventate" dai cittadini in meno di duecento metri. In un tratto di strada breve a San Carlo all'Arena, nel cuore di uno dei quartieri più popolosi e grandi di Napoli, da qualche giorno è possibile assistere a una situazione che ha dell'assurdo. E di pericoloso per la salute pubblica e per la sicurezza di chi è costretto a zigzagare tra la carreggiata e i marciapiedi invasi dalla "monnezza", come gli studenti che frequentano il vicino Ipsar Duca Di Buonvicino, che quotidianamente arrivano da ogni angolo della città.

Dall'Arenaccia a Capodichino: è la "strada della monnezza"

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Parliamo, per la precisione, della parte bassa di Calata Capodichino, l'asse che da Piazza Ottocalli conduce in prossimità dell'Aeroporto Internazionale del capoluogo partenopeo, l'Hub che ogni giorno accoglie le migliaia di turisti di cui tanto ci si vanta in città. Peccato che da queste parti, di viaggiatori in cerca delle bellezze di Partenope, se ne vedano davvero pochi. D'altro canto, sarebbe impossibile trovarne. Perché questa, ormai, è diventata per tutti la "strada della monnezza".

La guerra selvaggia del sacchetto non differenziato

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"Stiamo peggio di qualche anno fa" dice uno dei cittadini che è possibile incontrare davanti a uno dei cumuli. "Da quando c'è la differenziata, con i cassonetti esposti a qualsiasi ora del giorno e della notte, paradossalmente la situazione è peggiorata, perché la gente si sente autorizzata a versare la spazzatura quando gli pare e piace, ovunque." Ha ragione. Percorrere questo tratto di strada, dall'Arenaccia fino alle pendici di Napoli nord, può rivelarsi un'esperienza aberrante sotto diversi punti di vista. Un'interrotta striscia di immondizia e discariche abusive più o meno estese puntellano i bordi stradali senza soluzione di continuità. Un livello di inciviltà dei cittadini, che continuano ad aggiungere spazzatura su spazzatura, inspiegabile se non col fatto che è in atto una vera e propria guerra dell'immondizia e del sacchetto selvaggio tra condomini lontani anche poche centinaia di metri.

"Ciascuno pensa di poter gettare i propri rifiuti nel cassonetto dell'altro." aggiunge un altro abitante della zona. "Pur di non rispettare le regole della raccolta differenziata, si è decisi a lasciare il sacchetto in strada, ovunque ti salti in mente. Tanto ormai fa così schifo dappertutto, che chiunque si sente autorizzato a farlo. Perché si sente, innanzitutto, impunito".

Traffico, tangenziale, spazzatura: San Carlo All'Arena quartiere prigioniero

Non parliamo solo di luoghi dove ci sono già i cassonetti, della differenziata o meno, ma di punti del manto stradale in prossimità di negozi, case, ovunque a qualcuno salti in mente di lasciare il proprio sacchetto "irregolare", che non rispetta le regole della differenziata. Così angoli di marciapiede e viuzze laterali più isolate (come il caso di via Tommaso Cornelio, una perpendicolare di Calata Capodichino) di punto in bianco si trasformano in poche ore, senza alcuna ragione, in discariche a cielo aperto. Non basta l'intervento, peraltro sempre meno tempestivo dell'Asia, a risolvere la situazione. "Dopo poche ore tutto ritorna come prima" dice uno dei commercianti della zona. "E in questi giorni, con il pericolo rappresentato dal ponte della tangenziale, la situazione è peggiorata, perché c'è molto più traffico del solito e ormai qui viviamo da prigionieri".

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Scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nato a Napoli nel 1979. Il suo ultimo romanzo è "Le creature" (Rizzoli). Collabora con diverse riviste e quotidiani, è redattore della trasmissione Zazà su Rai Radio 3.
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