Camorra, blitz contro la paranza dei bimbi: in manette i baby boss del centro storico

Smantellato il gruppo della cosiddetta "paranza dei bimbi" di Forcella. Stamane gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di alcuni elementi di spicco del cartello camorristico Sibillo -Giuliano -Brunetti – Amirante, attivo a Napoli nell'area comprendente e zone Forcella-Duchesca e Maddalena. C'è anche il titolare dell'autolavaggio del quartiere Pianura in cui, il 7 ottobre 2014, un ragazzo di 14 anni fu seviziato con un compressore. È accusato di fornire droga al clan.
Gli arresti sono avvenuti nell'ambito di una indagine della Dda che ha ricostruito la rete di spaccio di cocaina e marijuana individuando anche il canale di approvvigionamento degli stupefacenti fornitori e le piazze di spaccio e quello di armi da guerra, tra cui i kalashnikov usati per intimidazioni, agguati e omicidi. La stessa indagine ha permesso di accertare il ruolo dominante delle donne nel clan. Dopo la raffica di arresti che ha decimato i clan che si contendono il controllo del centro storico sono mogli, madri e sorelle a tenere le redini del comando nella guerra ai clan rivali e nella gestione delle attività illecite.
Il cartello colpito dall'operazione era diventato egemone sul territorio dopo una dura e violenta contrapposizione con il clan Mazzarella avvenuta durante la reggenza del boss Pasquale Sibillo, arrestato a novembre 2015 e suo fratello di Emanuele Sibillo (deceduto in un agguato camorristico il 2 luglio 2015). I due – spiega una nota della Procura – erano a capo di una stabile struttura organizzativa in grado di gestire la vendita di sostanze stupefacenti nel centro storico di Napoli, avvalendosi del contributo di numerosi affiliati, tra i quali il padre Vincenzo.