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Camorra, per l’Antimafia è forte e dinamica: “Cresce l’esercito dei bambini”

È quanto emerso dalla relazione della Commissione Antimafia al Senato presentata dalla presidente Rosi Bindi: “Quella della mafia che rispetta l’infanzia è una menzogna, minori reclutati nei quartieri più degradati e tra le famiglie più povere”. Ancora forte il legame con politica e istituzioni: “Napoli seconda provincia in Italia per scioglimento dei comuni”.
A cura di Ida Artiaco
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"La camorra è forte e dinamica, con un esteso controllo del territorio regionale, uno stretto rapporto con la politica e le istituzioni di alcune aree, una vasta proiezione nazionale e internazionale, dove riveste un ruolo di primo piano nel mercato mondiale degli stupefacenti e nelle reti di distribuzione". È questa la fotografia scattata alla criminalità organizzata campana da Rosi Bindi, che ha presentato al Senato la relazione conclusiva della Commissione Antimafia, di cui è presidente, al termine della legislatura. Soprattutto, da non sottovalutare è, in particolare a Napoli, il fenomeno in continua espansione delle bande giovanili, le cosiddette baby gang, molto pericolose soprattutto perché disposte a tutto nella loro ascesa criminale all'interno dei clan più strutturati. Un tendenza, questa, che era stata sottolineata già qualche mese fa dalla Direzione Antimafia che nella sua relazione semestrale, oltre a designare una vera e propria mappa di chi comanda quartiere per quartiere, aveva evidenziato la peculiarità tutta partenopea di questa situazione di contrapposizione tra vecchio e nuovo.

Bambini e adolescenti addestrati al controllo del territorio

"Se in altre parti d'Italia – è scritto nel rapporto della Commissione – i reati dei minori sono prevalentemente legati al consumo e allo spaccio della droga, a Napoli, oltre la droga, si registrano rapine, scippi, estorsioni, uso di armi, omicidi e tentati omicidi. I vuoti di potere nei clan storici e strutturati, esito di un'efficace azione di contrasto, sono diventati un incentivo all'affermazione di nuove leve criminali sempre più giovani e sempre meno capaci di regolare la loro violenza su strategie di potere di lungo periodo". Viene definito pertanto preoccupante il "coinvolgimento di bambini e adolescenti nelle attività della criminalità organizzata che da sempre vede nei minori un investimento e una risorsa da sfruttare cinicamente anche in ragione della loro condizione di non imputabilità". Così, succede sempre più spesso che "agli eredi di sangue si affianca un esercito di minori, reclutati nei quartieri più degradati e tra le famiglie più povere, usati per confezionare dosi e spacciare la droga, addestrati al controllo del territorio. Quella della mafia che rispetta l'infanzia è una menzogna, che recenti e drammatici episodi in Calabria e Campania hanno dolorosamente confermato".

Stretto rapporto tra camorra, politica e istituzioni

Non solo, però, baby gang. La camorra è ancora una realtà dinamica grazie allo stretto rapporto che è riuscita a mantenere con la politica e le istituzioni. Come riporta la relazione della Commissione Antimafia, Napoli risulta la seconda provincia italiana per numero di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose dal 1991 ad oggi, seconda solo a Reggio Calabria. Mentre qui i comuni sciolti sono 59, a Napoli ne sono 55, pari cioè al 40% di tutti i comuni delle due province. Si tratta per la maggior parte di realtà di piccole e medie dimensioni, ma che danno la misura e la portata del fenomeno. Non bisogna, poi, dimenticare neanche i casi di Giugliano in Campania, Battipaglia, Marano di Napoli e Scafati, che contano più di 50mila abitanti. Da non sottovalutare è anche il legame tra mafie, in generale, ed imprese. I settori di mercato nei quali i clan sono più attivi, sottolinea il report, restano sa un lato il traffico e lo spaccio di droga, e dall'altro, soprattutto in Campania, quello dello smaltimento dei rifiuti. Infine, appare sempre più solido "l'inserimento mafioso nelle truffe relative a finanziamenti ed erogazioni pubbliche, nel contrabbando di gasolio e di altri olii minerali, nei giochi e nelle scommesse illegali.

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