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Ecco il calendario scolastico 2019-2020: si rientra in classe l’11 settembre

Anno Scolastico 2019-2020: si ritornerà in classe l’11 settembre 2019 dopo le vacanze estive. Gli studenti della Campania si fermeranno anche dal 21 al 31 dicembre 2019 e dal 2 al 5 gennaio 2020 (vacanze natalizie), il 24 e il 25 febbraio 2020 (Carnevale), dal 9 aprile al 14 aprile 2020 (vacanze pasquali), il 2 maggio 2020 (ponte del 1° maggio), il 1° giugno 2020 (ponte della festa della Repubblica).
A cura di Redazione Napoli
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Anno Scolastico 2019-2020 in Campania, ecco il calendario che, come spesso accade, arriva in concomitanza del lungo ponte della Liberazione quando ormai il percorso scolastico in corso giunge al termine: a giugno infatti le scuole chiuderanno per le vacanze estive, tranne ovviamente per coloro che prendono la licenzia media o il diploma di scuola superiore e devono dunque fare gli esami.

Il calendario scolastico per l'anno 2019 -2020 approvato dalla giunta regionale della Campania prevede che si entrerà in classe mercoledì 11 settembre 2019, l'ultimo giorno di lezioni sarà invece il 6 giugno 2020. "Oltre alle festività nazionali – spiega l'assessore Lucia Fortini  – abbiamo disposto la sospensione delle attività anche il 2 novembre 2019 (commemorazione dei defunti), dal 21 al 31 dicembre 2019 e dal 2 al 5 gennaio 2020 (vacanze natalizie), il 24 e il 25 febbraio 2020 (Carnevale), dal 9 aprile al 14 aprile 2020 (vacanze pasquali), il 2 maggio 2020 (ponte del 1° maggio), il 1° giugno 2020 (ponte della festa della Repubblica)".

La Campania come già accaduto negli anni passati commemorerà il 27 gennaio come “giorno della memoria” in ricordo della Shoah, il 10 febbraio come “giorno del ricordo”, in commemorazione delle vittime dei massacri delle foibe, il 19 marzo come “festa della legalità” in ricordo dell’uccisione di don Peppino Diana.

Spiega l'assessore regionale Fortini:

Quest'anno per l’approvazione del calendario scolastico abbiamo voluto chiedere la partecipazione, oltre che del mondo scolastico attraverso i sindacati e l’Usr, delle famiglie attraverso le associazioni di genitori, per ascoltare anche le loro voci. Una scelta dettata dalla volontà di questa amministrazione di rendere la scuola sempre più un luogo di inclusione e dialogo.

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