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Cane ucciso da poliziotto, in 300 a Napoli per chiedere “giustizia per Rocky”

Circa 300 persone hanno sfilato sabato pomeriggio da via Cesare Rosaroll a via Medina, a Napoli, per chiedere “giustizia per Rocky”, il cane ucciso da un poliziotto il 12 luglio scorso durante una operazione di polizia. Sulla morte del pitbull, aizzato da un pregiudicato contro le forze dell’ordine, è stata aperta una inchiesta.
A cura di Nico Falco
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Circa 300 persone sono scese in strada nel pomeriggio di sabato, 20 luglio, per chiedere "giustizia per il cane Rocky", il pitbull ferito mortalmente in una operazione di polizia il 12 luglio scorso in via Cesare Rosaroll, a Napoli. La manifestazione era stata organizzata dal Partito Animalista Europeo, al corteo hanno preso parte anche le sezioni locali delle associazioni animaliste e molti cittadini. I manifestanti si sono spostati da via Cesare Rosaroll a via Medina, dove si trova la Questura di Napoli, passando per piazza Garibaldi e il corso Umberto I. Nei giorni scorsi era circolato su Facebook anche il nome dell'agente che ha sparato e che è stato indirizzo di minacce. Sulla morte del cane è stata aperta una inchiesta e ci sono indagini in corso per verificare che gli agenti si siano comportati seguendo le procedure.

La tesi dei manifestanti è che il cane sia stato ucciso senza motivo. "Una esecuzione", sostengono i partecipanti al corteo, secondo i quali il cane non avrebbe ferito nessuno, la versione fornita dalla polizia e dal 118 sarebbe falsa e i referti medici, rilasciati dall'ospedale San Giovanni Bosco, sarebbero stati falsificati.

Cane ucciso da poliziotto durante un arresto

Il 12 luglio scorso gli agenti erano andati in casa di un pregiudicato di 25 anni, sottoposto agli arresti domiciliari, per notificargli un ordine di carcerazione e per trasportarlo in prigione. L'uomo aveva però dato in escandescenze e aveva minacciato i poliziotti con una pistola, poi rivelatasi replica; aveva colpito al volto uno degli agenti e aveva aizzato il cane contro di loro e contro il personale del 118 che era stato fatto intervenire per tentare di calmare il giovane.

In un altro video, diffuso dalla pagina Facebook "Puntato, l'App degli Operatori di Polizia", ripreso dall'alto, si vede che il cane è senza guinzaglio e, mentre gli agenti bloccano il padrone, corre verso un poliziotto in borghese che si trova distante dalla scena e gli morde un piede; a quel punto un poliziotto in divisa, accorgendosi dell'aggressione, si sposta dal 25enne e si avvicina al collega, sparando un primo colpo contro l'animale. Esplode un secondo colpo quando vede che il cane, ferito, si avvicina agli altri poliziotti.

Il pitbull è stato soccorso circa venti minuti dopo, quando la situazione è tornata sotto controllo; è stato accompagnato da una volante al Pronto Soccorso Veterinario del Frullone ma è morto qualche ora dopo. Il 25enne, che non avrebbe potuto detenere un pitbull per via della misura a cui era sottoposto, è stato arrestato anche per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Slogan contro il poliziotto e contro i medici

Il Partito Animalista Europeo ha precisato che durante il corteo non sono stati pronunciati slogan contro la Polizia ma soltanto contro il poliziotto che ha ucciso il cane. "La protesta non è contro l'istituzione, la Polizia è pagata per difendere noi cittadini – spiega al megafono Stefano Fuccelli, in un video diffuso in Rete – noi ce l'abbiamo con chi sbaglia. Se a sbagliare è un delinquente, un pregiudicato, un mafioso o un agente delle forze dell'ordine a noi non cambia nulla. Deve essere punito". Il poliziotto viene definito "assassino" dai manifestanti, che lo invitano a restituire la divisa e urlano ripetutamente "delinquente".

Successivamente è di nuovo Fuccelli a parlare il megafono e se la prende con la Polizia e con i medici che hanno stilato i certificati dei poliziotti feriti al Pronto Soccorso, che secondo i manifestanti sarebbero falsi. "Vogliono far credere che sia stata un'azione di legittima difesa e ciò non è vero", dice, aggiungendo che "la cosa che fa rabbia è che c'è la copertura di medici compiacenti". Poco dopo, davanti alla Questura, in via Medina, le stesse frasi al megafono: "Sei solo un assassino, un codardo, vergognati".

Alla fine del corteo, è Enrico Rizzi, sempre del Partito Animalista, a ribadire che "nessuno ce l'ha con la Polizia", anzi "vi ringraziamo perché il 99% fa onestamente il proprio lavoro con tanti sacrifici".

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