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Capaccio Paestum, sequestrato lo studio del finto dentista, denunciati marito e moglie

I carabinieri di Agropoli hanno denunciato un 48enne di Eboli, che si spacciava per dentista a Capaccio Paestum (Salerno), per esercizio abusivo della professione. I militari lo hanno sorpreso nello studio dentistico intestato alla moglie, anche lei denunciata, mentre stava effettuando prestazioni odontoiatriche. Il locale è stato sottoposto a sequestro preventivo.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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I carabinieri hanno sottoposto a sequestro preventivo uno studio dentistico di Capaccio Paestum, gestito da una coppia: lui lavorava come dentista con la moglie pur non avendo nessun titolo abilitativo. I militari hanno appurato che il falso medico, un 48enne di Eboli (Salerno) che non aveva nessuna laurea, si spacciava per un professionista del settore con la complicità della moglie, a cui era intestata la società. All'arrivo dei carabinieri l'uomo era impegnato con un paziente, stava effettuando prestazioni odontoiatriche insieme alla donna.

Le indagini sono state coordinate dalla compagnia di Agropoli, guidata dal capitano Garello, e dai militari diretti dal maresciallo D'Agostino; lo studio dove operava il falso dentista si trovava nel centro della città, le forze dell'ordine lo hanno individuato seguendo un anomalo via vai di persone verso l'edificio. I due sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione. Il controllo è stato eseguito nel piano di operazioni predisposto dall'Arma per contrastare la diffusione di studi medici abusivi.

In una precedente operazione, nello scorso novembre, erano scattati i sigilli per un altro studio dentistico nella stessa zona. In quella circostanza erano stati denunciati tre sedicenti medici, due uomini e una donna, accusati di esercizio abusivo della professione medica e di violazioni penali. Per sviare i sospetti, hanno ricostruito i militari di Agropoli, i tre avevano finto che lo studio fosse chiuso, con tanto di cartelli che lo indicavano, ma in realtà accoglievano quotidianamente i clienti. Nei locali erano state trovate attrezzature in pessimo stato e farmaci scaduti, tra cui anestetici, che venivano somministrati ai clienti, che venivano attirati con prezzi convenienti e sconti speciali.

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