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Covid 19

Carabinieri al Covid center dell’Ospedale del Mare, acquisiti gli atti

Dopo l’inchiesta di Fanpage.it sull’ospedale prefabbricato per il Covid di Napoli proseguono le indagini della Procura. I carabinieri hanno acquisito la documentazione sulle attrezzature e i macchinari presenti nell’ospedale prefabbricato, hanno controllato il numero reale dei posti letto ed hanno fatto un sopralluogo nel terzo modulo della struttura ancora chiuso.
A cura di Redazione Napoli
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di Antonio Musella e Gaia Martignetti

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Gli uomini del Nucleo Investigativo dei Carabinieri hanno effettuato un blitz presso il Covid Center dell'Ospedale del mare, la struttura prefabbricata costruita in emergenza Coronavirus dalla Regione Campania e dall'Asl Napoli 1, lo scorso lunedì 29 giugno. Un nutrito gruppo di militari su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli si è recato presso la struttura dove ha controllato tutti i documenti sanitari e amministrativi. In particolar modo i carabinieri hanno acquisito informazioni e documenti sui macchinari presenti nel Covid Center, acquistati in emergenza dall'Asl Napoli 1 durante la pandemia, hanno portato via copie della documentazione sul ricovero e le cure di tutti i pazienti trattati nell'ospedale prefabbricato ed hanno verificato il numero reale di posti letto della struttura. Infine i militari si sono fatti accompagnare presso il terzo modulo dell'ospedale prefabbricato che ancora oggi, a distanza di oltre 2 mesi dalla consegna prevista, non è stato ancora completato. Nel terzo modulo gli inquirenti hanno verificato lo stato dei luoghi e le attrezzature presenti.

Il blitz al Covid Center giunge pochi giorni dopo la pubblicazione dell'inchiesta di Fanpage.it sugli appalti per la costruzione dell'ospedale prefabbricato e due giorni dopo l'acquisizione da parte della Procura di Napoli dei materiali video dell'inchiesta. Le indagini della Procura di Napoli sono coordinate dai pm Maria Di Mauro e Simone De Roxas, riguardano l'appalto per la costruzione dei tre ospedali prefabbricati voluti dal governatore Vincenzo De Luca durante a fase acute della pandemia. L'inchiesta di Fanpage.it aveva mostrato come i lavori per la preparazione dell'area che ha ospitato i moduli prefabbricati, assegnati con affido diretto alla multinazionale Siram, siano iniziati due giorni prima della richiesta di offerta ufficiale da parte dell'Asl all'azienda e ben 5 giorni prima dell'affido ufficiale con apposita delibera dell'Asl.

A sottoscrivere i contratti per conto dell'azienda è stato Crescenzo De Stasio, ex top manager di Siram per il Centro Sud, arrestato lo scorso 21 maggio su ordine della Procura della Repubblica di Palermo per un giro di tangenti che ha coinvolto manager, faccendieri e dirigenti delle Asl siciliane. De Stasio, attualmente agli arresti domiciliari a Napoli, è stato prontamente sospeso dalla Siram che ha interrotto il rapporto di collaborazione con il manager. I magistrati siciliani accusano De Stasio di aver pagato una tangente da 100 mila euro in contanti, consegnati in una valigetta, per ottenere agevolazioni dai manager delle Asl siciliane. Per conto dell'Asl Napoli 1 invece gli appalti per i lavori al Covid Center sono stati seguiti dal direttore generale Ciro Verdoliva e dal responsabile dell'area tecnica della direzione strategica dell'Asl Antonio Bruno. Complessivamente le inchieste della Procura della Repubblica sulla gestione dell'emergenza Coronavirus in Campania sono tre, la prima è quella sugli ospedali prefabbricati, la seconda riguarda le analisi dei tamponi e la terza i fondi destinati alla sanità privata. A queste due si aggiunge il fascicolo aperto dalla Procura di Torre Annunziata sulla gestione dell'Ospedale Covid di Boscotrecase dove, alla fine del mese di marzo, tra i primi 11 pazienti ricoverati 5 sono deceduti in pochi giorni.

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