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Caravaggio Napoli: fino al 14 luglio al Museo di Capodimonte la mostra sul genio del Merisi

Dal 12 aprile al 14 luglio al Museo di Capodimonte la mostra “Caravaggio Napoli”, in cui 6 opere del Merisi incontreranno 22 opere di artisti napoletani che si lasciarono influenzare dal periodo che il grande maestro trascorse nella città di Partenope in due diverse occasioni. Tra il 1606 e il 1607 in fuga dopo l’omicidio e nel 1609, poco prima di morire a Porto Ercole, di ritorno a Roma.
A cura di Redazione Cultura
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Caravaggio Flagellazione 1607 Olio su tela, cm 134,5 × 175,5 Rouen, Musée des Beaux-Arts © C. Lancien, C. Loisel /Réunion des Musées Métropolitains Rouen Normandie
Caravaggio Flagellazione 1607 Olio su tela, cm 134,5 × 175,5 Rouen, Musée des Beaux-Arts © C. Lancien, C. Loisel /Réunion des Musées Métropolitains Rouen Normandie

Finalmente luce fu. Si apre oggi e sarà in scena fino al 14 luglio la mostra "Caravaggio Napoli" al Museo di Capodimonte nel capoluogo partenopeo. L'allestimento, curato da Maria Cristina Terzaghi e Sylvain Bellenger,  approfondisce i 18 mesi complessivi in cui Caravaggio visse a Napoli, dove produsse diverse opere (alcune, purtroppo, mai arrivate a noi o mai realizzate) e influenzò un'intera generazioni di artisti. Tra l'ottobre del 1606 e il giugno del 1607, e poi per quasi un anno nel 1609, Caravaggio lasciò la sua impronta sulla città e dalla città si lasciò plasmare. Promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dal Pio Monte della Misericordia, con la produzione e organizzazione della casa editrice Electa, la mostra parte dopo mesi di polemiche e scontri, relativi allo spostamento di una tela del grande artista, le "Sette Opere di Misericordia", dal centro antico di Napoli, dove gli spettatori della mostra potranno recarsi ad ammirare l'opera, con un solo biglietto.

La mostra "Caravaggio a Napoli", una delle tante, imperdibili mostre d'arte, mette a confronto sei opere del Merisi provenienti da musei italiani e internazionali con ventidue quadri di artisti napoletani. Il periodo napoletano di Caravaggio fu fondamentale, perché si protrae fino quasi morte del grande artista, avvenuta a Porto Ercole nel viaggio di ritorno verso Roma, nel luglio del 1610. Quelli tra le braccia di Partenope furono mesi intensi per la sua vita e la sua produzione artistica, ma ebbero anche un impatto fortissimo sulla Scuola napoletana e nella costituzione della poetica del naturalismo partenopeo. Caravaggio si abbatté sui pittori napoletani con la forza di uno tsunami.

In particolare sui giovani, come Battistello Caracciolo, ma anche sui già esperti Fabrizio Santafede, per non parlare dell'incisività del realismo di Caravaggio sulla successiva generazione, quali Jusepe de Ribera o Massimo Stanzione. Uno dei grandi motivi di interesse per la mostra "Caravaggio a Napoli" sta proprio nel parallelo visivo tra le opere del maestro e dei discepoli, che raccontano anche un percorso caravaggesco all'interno della città, attraverso la ricostruzione dei luoghi che l’artista frequentò e in cui visse.

Le Sette opere di Misericordia al Pio Monte

Uno dei più importanti è il Pio Monte della Misericordia dove si trova lo straordinario capolavoro Sette opere di Misericordia realizzata dal Merisi per la cappella del complesso religioso nel 1607 e sul cui spostamento presso le sale di Capodimonte intervenne qualche settimana fa il ministro Alberto Bonisoli, titolare del Mibac. La grande pala è riconosciuta a tutt’oggi come una delle più significative rappresentazioni dei vicoli della città e dei suoi abitanti, e manifesta la potente e quasi antropologica connessione tra i dipinti di Caravaggio e l’indole napoletana.

A Capodimonte con Google Arts & Culture

Per "Caravaggio Napoli" c'è anche il supporto della tecnologia. Grazie alla partnership tra Google Arts & Culture e il Museo e Real Bosco di Capodimonte, saranno messi a disposizione dei visitatori alcuni schermi interattivi che offriranno la possibilità di analizzare nei minimi dettagli tre dei dipinti napoletani dell’artista ad altissima risoluzione.

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