Cardito, la versione di Tony: “Picchiati perché hanno distrutto la cameretta che avevo arredato”
Tony Essobti, il 24enne accusato di aver picchiato a morte un bambino di sette anni, figlio della sua compagna, ha confessato e ha raccontato agli inquirenti la sua versione dei fatti. Domenica i bambini, Giuseppe e la sorellina Noemi, erano molto inquieti e avevano addirittura, nonostante i ripetuti richiami, danneggiato la loro cameretta. "Con tanto amore aveva arredato l’appartamento e poi vedendo questi mobiletti tutti rotti, Tony ha perso il controllo e ha cominciato a picchiare i bambini a calci e pugni", ha riportato le dichiarazioni del suo assistito l'avvocato Michele Coronella. "Ha perso il controllo, un atto di follia, questo è quello che è emerso in questo interrogatorio. Ha escluso di aver usato bastoni, mazze di scopa, ma ha ammesso solo di averli presi a schiaffi e a calci". Proprio questo dettaglio non convince i pm, i quali ritengono che invece Tony abbia prima rotto il manico di una scopa trasformandola in una mazza e si sia poi accanito sui bambini.
"Lui non si era reso conto della gravità e aveva visto che i bimbi avevano delle ecchimosi, è andato in farmacia per comprare una crema, non si è fidato perché quella crema non era di marca, è andato in un’altra farmacia ha comprato il lasonil. Il bambino aveva una ferita alla testa e quindi ha comprato anche dei prodotti per chiudere queste ferite, lui stesso ha dichiarato questo fatto. Se si fosse reso conto della gravità della situazione avrebbe chiamato lui stesso il 118, ma forse non aveva percepito la gravità, questo è quello che penso io. Ma lui ha ammesso i fatti, ha detto: io ho perso il controllo non ci ho visto più, sarebbe maturato un atto di follia pura".