Dopo la tragedia, si pensa adesso al futuro delle sorelline del piccolo Giuseppe, il bambino di 7 anni ucciso di botte a Cardito il 27 gennaio scorso da Tony Essobti Badre, il compagno della madre. I genitori delle due bambine – la più grande, 8 anni, massacrata anche lei dal 24enne e la più piccola, di soli 4 anni – hanno fatto ricorso al Tribunale dei Minori di Napoli, che gli aveva tolto la potestà genitoriale. L'udienza è stata fissata per il prossimo 11 marzo, come si è appreso questa mattina durante la trasmissione televisiva Mattino Cinque: il Tribunale ha infatti nominato un perito di parte, uno psicologo, che avrà il compito di ascoltare le due bambine, che ora si trovano entrambe in una struttura protetta. Dalle parole delle piccole, infatti, non solo si potrà evincere la loro situazione psicologica attuale, ma anche cosa è accaduto in casa quella domenica mattina e se anche precedentemente loro e il piccolo Giuseppe abbiano subito violenze da parte di Tony Essobti.
A prescindere dalla decisione, che spetta ovviamente ai giudici, per le piccole è cominciato un percorso di riabilitazione psicologica che le aiuti a superare la traumatica esperienza vissuta. Non solo la morte del fratello: la più grande ha lottato anche lei tra la vita e la morte ed ha lasciato dopo circa due settimane, soltanto qualche giorno fa, l'ospedale Santobono di Napoli, nosocomio pediatrico nel quale è stata ricoverata a causa dei gravi traumi subiti durante le percosse.