Carla Caiazzo, parla l’avvocato di Pietropaolo: “Ricorreremo in Appello”
Si è concluso ieri, con la condanna a 18 anni di carcere per tentato omicidio e stalking, il processo a Paolo Pietropaolo, l'uomo che lo scorso 1 febbraio, a Pozzuoli, diede fuoco a Carla Ilenia Caiazzo, la sua ex compagna incinta di otto mesi della bambina concepita proprio durante la loro unione. Dopo la sentenza, Gennaro Razzino, il legale dell'uomo, condannato a pagare anche i danni per un ammontare di 325mila euro, ha annunciato il ricorso alla Corte d'Appello.
"Ricorreremo in Appello, c'era una forbice molto ampia, che andava tra 12 e 20 anni e, alla fine, è stata comminata una condanna particolarmente dura, 18 anni. Dagli atti sono emerse circostanze che avrebbero giustificato una pena più mite anche se quanto accaduto, anche per come è accaduto, è particolarmente grave. Noi questo non lo neghiamo" ha dichiarato Razzino. Il legale ha poi parlato anche della madre di Pieropaolo, Pia, che in occasione della penultima udienza aveva chiesto scusa per il folle gesto del figlio. "Ha accolto la sentenza con grande dignità. È enormemente addolorata e ha capito che il figlio ha sbagliato e che deve pagare per il grave gesto commesso" ha detto l'avvocato Razzino.
L'avvocato di Carla: "Nessuno sconto di pena"
Di contro, il legale di Carla Caiazzo, Maurizio Zuccaro ha ribadito come Pietropaolo non debba usufruire di nessuno sconto di pena: "Innanzitutto va introdotto un nuovo reato, l'omicidio di identità al quale va affiancata la modifica dell'articolo 4 bis, che regolamenta i benefici ai condannati. Devono essere negati a chi è stato ritenuto colpevole di reati contro le donne che devono scontare la pena inflitta fino all'ultimo giorno, senza alcuna agevolazione" ha dichiarato Zuccaro.