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Caso Fortuna, resta in carcere Raimondo Caputo

Rimane in carcere Raimondo Caputo, l’uomo accusato di aver violentato e ucciso al Parco Verde di Caivano la piccola Fortuna Loffredo, 6 anni. Il 44enne, che ha respinto ogni accusa, è stato individuato dalle figliolette della compagna, anche loro vittime di abusi, come l’assassino della bimba.
A cura di Va.Re.
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Rimane in carcere Raimondo Caputo, l'uomo accusato di aver violentato e ucciso Fortuna Loffredo. A deciderlo il Tribunale del Riesame di Napoli, che ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali del presunto assassino. Caputo è accusato di aver ripetutamente abusato della piccola, e di averla scaraventata dall'ottavo piano delle palazzine popolari nel rione Parco Verde di Caivano (Napoli) il 24 giugno 2014.

Ancora non sono note le ragioni dei giudici, che verrano depositate solo nei prossimi giorni come da prassi. Ad accusare Caputo sono le figliastre del 44enne che hanno raccontato gli abusi e di come Fortuna sia morta per essersi ribellata. Il Tribunale del Riesame ha così ritenuto fondato l'impianto accusatorio presentato dalla Procura di Napoli Nord. Arrestato il 29 aprile scorso, l'uomo era il compagno di Marianna Fabozzi, madre del piccolo Antonio Giglio, il bimbo di 3 anni morto un anno prima di Fortuna precipitando dal settimo piano dello stesso stabile.

Dopo l'arresto di Caputo è stato quindi riaperto anche caso del piccolo Antonio. Domani è fissata la prima udienza dell'incidente probatorio per sentire i testimoni e non è escluso che sia presente anche Caputo, anche se separato dalle le piccole testimoni che verranno ascoltate in modalità "protetta", senza vedere direttamente giudici, avvocati e tantomeno l'uomo da loro accusato.

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