Colera a Napoli, l’Istituto Superiore di Sanità: “Nessun rischio epidemia”
I due casi di colera registrati questa mattina all'ospedale Cotugno di Napoli, che ha colpito due migranti residenti nella provincia di Caserta – sono madre e figlio, un bimbo di 2 anni, mentre il fratellino, 4 anni, è in osservazione – appena tornati da un viaggio in Bangladesh, ha destato un po' di preoccupazione in città. A tranquillizzare gli animi e a ribadire che un rischio che la malattia si diffonda fino a far scoppiare una epidemia non esiste, ci ha pensato l'Iss, l'Istituto superiore di sanità. "Non si possono escludere altri casi se ci sono stati contatti stretti tra la donna e il bambino con altre persone durante i sintomi. Ma se effettivamente si tratta di colera, non è una malattia che ci allarma perché la trasmissione è per via oro-fecale ed essendo due casi di importazione, il rischio di diffusione su larga scala non c'è" ha detto Gianni Rezza, del Dipartimento Malattie Infettive dell'Iss.
Secondo l'Istituto superiore di sanità i due casi di colera che si sono registrati a Napoli "non fanno paura e non rappresentano un problema". Rezza aggiunge: "Importante è l'isolamento in ospedale dei due pazienti e rintracciare le persone che potrebbero aver avuto contatti stretti con loro. Diverso sarebbe stato se si fosse trattato di una malattia a trasmissione aerea. Il contatto con le feci contaminate dei due pazienti invece è evidentemente più difficile. Domani arriveranno da Napoli all'Iss i campioni per le analisi e la caratterizzazione dei ceppi e solo successivamente si saprà se effettivamente si tratti di colera".