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Colera a Napoli, l’Istituto Superiore di Sanità: “Nessun rischio epidemia”

In merito ai due casi di colera che si sono registrati questa mattina all’ospedale Cotugno di Napoli, l’Istituto superiore di sanità afferma che non esiste il pericolo di diffusione della malattia su larga scala, visto che il colera non si trasmette per via aerea bensì per via oro-fecale. Soltanto domani si avranno informazioni più dettagliate sulla malattia che ha colpito madre e figlio.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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I due casi di colera registrati questa mattina all'ospedale Cotugno di Napoli, che ha colpito due migranti residenti nella provincia di Caserta – sono madre e figlio, un bimbo di 2 anni, mentre il fratellino, 4 anni, è in osservazione – appena tornati da un viaggio in Bangladesh, ha destato un po' di preoccupazione in città. A tranquillizzare gli animi e a ribadire che un rischio che la malattia si diffonda fino a far scoppiare una epidemia non esiste, ci ha pensato l'Iss, l'Istituto superiore di sanità. "Non si possono escludere altri casi se ci sono stati contatti stretti tra la donna e il bambino con altre persone durante i sintomi. Ma se effettivamente si tratta di colera, non è una malattia che ci allarma perché la trasmissione è per via oro-fecale ed essendo due casi di importazione, il rischio di diffusione su larga scala non c'è" ha detto Gianni Rezza, del Dipartimento Malattie Infettive dell'Iss.

Secondo l'Istituto superiore di sanità i due casi di colera che si sono registrati a Napoli "non fanno paura e non rappresentano un problema". Rezza aggiunge: "Importante è l'isolamento in ospedale dei due pazienti e rintracciare le persone che potrebbero aver avuto contatti stretti con loro. Diverso sarebbe stato se si fosse trattato di una malattia a trasmissione aerea. Il contatto con le feci contaminate dei due pazienti invece è evidentemente più difficile. Domani arriveranno da Napoli all'Iss i campioni per le analisi e la caratterizzazione dei ceppi e solo successivamente si saprà se effettivamente si tratti di colera".

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