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Sapete com’è finita l’epidemia di colera a Napoli nel 2018? Non c’era: i due malati sono guariti

La storia del colera a Napoli (come quasi tutti avevano sperato e capito, tranne qualche giornale) non è mai iniziata: i due pazienti ricoverati al Cotugno con l’infezione da vibrione sono stati dimessi dopo le cure del caso e opportune analisi cliniche. “Tale infezione non è stata di natura autoctona, bensì importata da un paese estero e che, pertanto, non sussiste alcun rischio per la popolazione di ulteriori contagi” spiega Antonio Giordano, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.
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Il titolo di Libero sul colera a Napoli
Il titolo di Libero sul colera a Napoli

Il «colera a Napoli» di cui qualche giornale ha fantasticato nei giorni scorsi, semplicemente non esisteva. Oggi l'ospedale Cotugno in una nota ha confermato che «sono stati dimessi questa mattina i pazienti ricoverati lo scorso 3 ottobre con una infezione da Vibrio Cholerae». Così come da procedura, in questi casi, si procede alle dimissioni solo dopo aver verificato la negatività degli esami microbiologici, compresa la ricerca molecolare del patogeno. Madre e figlio, immigrati residenti a Sant'Arpino (Caserta) erano stati ricoverati a Napoli dopo un viaggio in Bangladesh dove presumibilmente hanno contratto la malattia.

«Si ribadisce – si legge nella nota del nosocomio specializzato in malattie infettive, firmata da Antonio Giordano, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera dei Colli – che tale infezione non è stata di natura autoctona, bensì importata da un paese estero e che, pertanto, non sussiste alcun rischio per la popolazione di ulteriori contagi collegati a questi pazienti, visto che sono già trascorsi gli eventuali tempi di incubazione». «Si coglie l’occasione per ringraziare il personale medico e infermieristico del Cotugno – conclude il commissario della struttura –  oltre che quello del laboratori per l’impegno e la professionalità con i quali è stata affrontata questa delicata emergenza».

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