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Comune, la Corte Costituzionale boccia il bilancio: disavanzo a 1 miliardo, rischio dissesto

La Consulta ha respinto le argomentazioni del Comune di Napoli. Palazzo San Giacomo dovrà rifare il bilancio, ricolando il proprio disavanzo. Il ricorso era stato presentato dalla Corte dei Conti della Campania, che aveva sospeso il giudizio sul caso Napoli in attesa del verdetto della Corte Costituzionale. La palla adesso torna alla magistratura contabile. Ora si rischia il dissesto.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Utilizzare le anticipazioni di liquidità dello Stato o di altri enti, come Cassa Depositi e Prestiti, per coprire disavanzi nascosti dei Comuni o per liberare risorse per fare altre spese "è illegittimo". È quanto ha deciso la Corte Costituzionale intervenuta per sanare la disputa tra il Comune di Napoli guidato da Luigi de Magistris la Corte dei Conti della Campania, Sezione di Controllo. Oggetto del contendere: il disavanzo di Palazzo San Giacomo, che adesso potrebbe schizzare in alto per oltre un miliardo di euro in più da recuperare. La sentenza della Consulta, numero 4 del 2020, firmata dal presidente Aldo Carosi, rischia di mettere una pietra tombale sui conti del Municipio partenopeo, avvicinando lo spettro del dissesto. Due anni fa, la vicenda portò al blocco della spesa per il Comune da parte della magistratura contabile, che sospese gli effetti della delibera, rinviando la decisione finale in attesa del responso dei giudici costituzionali sulle anticipazioni di liquidità. La palla adesso torna alla Corte dei Conti della Campania, che potrà esprimersi alla luce della decisione della Consulta, che ha respinto le argomentazioni del Comune di Napoli.

La sentenza della Corte Costituzionale

Ma cosa hanno stabilito i giudici della Corte Costituzionale? “Le anticipazioni di liquidità”, in pratica i prestiti che i Comuni, come Napoli a partire dal 2013 con il pre-dissesto e con i decreti successivi, hanno ottenuto dal Governo per pagare i debiti, “sono utilizzabili dagli enti locali in senso costituzionalmente conforme solo per pagare passività pregresse iscritte in bilancio, in quanto sono prestiti di carattere eccezionale finalizzati unicamente a rafforzare la cassa quando l’ente non riesce a pagare le passività accumulate negli esercizi precedenti”. Queste risorse, insomma, non possono essere utilizzate per andare a migliorare il disavanzo, liberando risorse per fare altre spese e investimenti. Altrimenti si creerebbe un circolo vizioso, con un disavanzo in continua crescita. Tecnicamente, quindi, la Corte Costituzionale ha dichiarato “costituzionalmente illegittimi gli articoli 25 del decreto legge n. 78 del 2015 e 1, comma 814, della legge n. 205 del 2017, per contrasto con gli articoli 81, 97, primo comma, e 119, sesto comma, della Costituzione”.

Il divieto della Consulta

La Corte ha così ribadito il divieto “di utilizzare le anticipazioni di liquidità per modificare il risultato di amministrazione e per assicurare nuove forme di copertura giuridica della spesa”. La sentenza spiega che l'inidoneità delle anticipazioni a rimuovere situazioni di deficit strutturale deriva non solo dal contrasto con l'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, ma anche da dati elementari dell'esperienza, secondo cui solo un investimento efficace può assicurare, attraverso positivi effetti sul patrimonio della comunità di riferimento, la compensazione con i debiti che si contraggono attraverso l’assunzione del prestito.

Due anni fa, il ricorso della Corte dei Conti sul caso del Comune Napoli

La questione era stata rimessa in via incidentale dalle Sezioni riunite in speciale composizione della Corte dei conti in ordine a un ricorso del Comune di Napoli contro una delibera della sezione regionale di controllo della Campania che aveva accertato il difetto di copertura di alcune partite di spesa, assumendo misure interdittive. Il giudice rimettente, dopo aver sospeso gli effetti della pronuncia di controllo, aveva tuttavia sollevato le questioni di costituzionalità – accolte dalla Consulta – relativamente alle norme che consentivano l’utilizzazione costituzionalmente vietata delle anticipazioni di liquidità.

Palazzo San Giacomo dovrà rifare il bilancio, calcolando il nuovo disavanzo

Sono stati poi chiariti gli effetti della sentenza sulla gestione contabile degli enti locali che abbiano applicato le norme illegittime ai propri disavanzi: ognuno rideterminerà correttamente i propri disavanzi e provvederà agli accantonamenti secondo le disposizioni vigenti al tempo di ciascuno dei pregressi esercizi. Infine, è stato rivolto un monito al legislatore statale sulla necessità di attuare concretamente il dettato costituzionale dell’articolo 119 della Costituzione in termini di trasferimento delle risorse in favore delle comunità territoriali con minori capacità fiscali per abitante, al fine di consentire l’effettiva erogazione dei servizi e delle prestazioni costituzionalmente necessarie.

La Corte ha anche riaffermato la distinzione tra le funzioni esercitate dalla Sezione delle autonomie e dalle Sezioni riunite in speciale composizione della Corte dei conti: alla prima spetta la funzione di uniformare l’attività consultiva quando nelle sezioni regionali di controllo si crea un contrasto sulle modalità applicative delle tecniche contabili; alle seconde il sindacato giurisdizionale sui controlli di legittimità-regolarità che le Sezioni regionali della Corte dei conti esercitano sugli enti territoriali. Ciò con giurisdizione di merito in unico grado e in via esclusiva come previsto nel nuovo Codice di giustizia contabile.

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Giornalista professionista dal 2016, per Fanpage.it segue la cronaca di Napoli, con particolare riferimento ai settori politica, istituzioni, trasporti, Sanità, economia. Ha collaborato in passato con i quotidiani “Il Mattino”, “Roma”, “Il Fatto quotidiano.it” e con l'agenzia di stampa Italpress. Nel 2014 ha vinto il Primo Premio al Premio di Giornalismo “Francesco Landolfo”. Per l'attività giornalistica svolta è stato ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche (tra le quali Agorà, RaiRadio2, TgCom24, Radio Kiss Kiss Napoli, Radio Marte, Radio Amore Napoli, Canale 8). Moderatore di convegni e dibattiti pubblici per Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania e Molise, Banca Fideuram – Intesa Sanpaolo, Eurispes. Ha svolto attività di ricerca scientifica di carattere storico-economico. È autore dei saggi pubblicati su Meridione, Sud e Nord del Mondo: "La ristrutturazione industriale negli anni ’70 del Novecento. I salvataggi Gepi di imprese campane" (Esi, 2013), "Espansione e sviluppo dell’industria aerospaziale campana negli anni ’70 del Novecento" (Esi, 2013), e "Pensiero meridiano e politiche europee per il Mediterraneo" (Esi, 2010).
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