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Comune, maggioranza flop: salta la seduta, le opposizioni sfiduciano De Magistris

La maggioranza viene meno, seduta sciolta. L’assise non si riunisce da agosto. Le opposizioni occupano l’Aula e depositano le firme per la sfiducia al sindaco: sarà discussa entro 30 giorni: “Città allo sbando, la giunta è al capolinea”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il consiglio comunale fa un altro flop. Salta la seduta per mancanza del numero legale: presenti all’appello solo 20 consiglieri su 41. Non bastano. ne servivano 21. Alla prova del nove, la maggioranza viene meno. Le opposizioni presentano la mozione di sfiducia a de Magistris con le 16 firme necessarie e occupano l’Aula, al quinto piano di via Verdi, indossando magliette bianche con il simbolo delle poltrone in segno di protesta. Il tutto, mentre il primo cittadino annuncia il rimpasto in giunta e cambi tra i manager apicali delle partecipate. Ma le opposizioni non ci stanno: “Basta giri di poltrone, la città è allo sfascio, si dimetta”.

Il consiglio comunale non si riunisce da agosto

Il flop della maggioranza per l’assise cittadina è l’ennesima defaillance. Ormai non si riunisce da quasi quattro mesi, a dispetto dello statuto comunale che prevede almeno una sessione ogni 30 giorni. Le opposizioni, intanto, si sono compattate e hanno depositato la mozione di sfiducia e al sindaco Luigi De Magistris, dopo aver raccolto le 16 firme necessarie. Siglano tutti il documento (Pd, M5S, Fi, Lega, Napoli Popolare, FdI-An e consiglieri del gruppo misto, ad eccezione di Gaetano Troncone). Sarà discusso entro 30 giorni con una seduta straordinaria del consiglio: non sarà facile farlo passare in aula, poiché occorrono almeno 21 voti, ma rappresenta comunque un atto significativo: non si era mai riusciti né durante le consiliature Iervolino, né in quelle arancioni, a raccogliere le firme per presentare la mozione di sfiducia.

I consiglieri M5S: "Da Fico endorsement a de Magistris? Non è lui che vota a Napoli"

A firmare l'atto di sfiducia, quindi, anche i consiglieri pentastellati Marta Matano e Matteo Brambilla. “Stamattina – afferma Matanoabbiamo squarciato il velo della fantastica narrazione del sindaco di quanto la città funzioni. De Magistris è bravissimo a descrivere un mondo che non esiste. Abbiamo presentato la mozione perché da tempo dicevamo che la maggioranza non c’era visto che il consiglio non si riunisce dal 7 agosto. I servizi essenziali non sono più garantiti, mentre le tasse sono al massimo”.

I due consiglieri, insomma, sembrano su una posizione diversa rispetto a quella espressa dal presidente della Camera Roberto Fico, dal quale negli scorsi giorni è sembrato arrivato un endorsement a de Magistris a finire la consiliatura. “E' la presa di posizione di Fico – precisa BrambillaNoi siamo i consiglieri portavoce del M5S di Napoli che voteranno in Aula la mozione di sfiducia, siamo quelli che in Aula da 3 anni e mezzo votano i bilanci e le delibere mentre non mi risulta che il presidente della Camera voti le delibere di Napoli”. “Abbiamo parlato con Roberto – aggiunge Matanodopo le dichiarazioni e ci ha spiegato che faceva un discorso generale sull'opportunità di dare il tempo alle istituzioni, ma ha dimenticato forse che il tempo de Magistris l'ha avuto, perché è già al secondo mandato. Noi voteremo la mozione di sfiducia che abbiamo presentato con le opposizioni”.

"Francesca Menna assessore arancione? Non è più iscritta al Movimento"

Sui rumors che darebbero l'ex consigliera comunale M5S Francesca Menna in pole position per un posto in giunta, Brambilla aggiunge: “Non ne sappiamo nulla, quando sarà una notizia, la commenteremo, tenendo presente che si tratta di una persona che ha annullato l'iscrizione al M5S ed è libera di fare quello che vuole”.

L'ira delle opposizioni: "Senza maggioranza, giunta al capolinea"

“Siamo al capolinea – attacca Diego Venanzoni (Pd)è la fine del populismo di de Magistris. Si chiude un capitolo che l’ha visto esercitare una leadership politica in città. Ma siamo al punto di non ritorno. L’audio divulgato sulla riunione segreta dei consiglieri è un pretesto che nessuno ha voluto utilizzare, ma il sindaco ha detto che avrebbe preso le distanze formali dai consiglieri, ma questo significa rinunciare al voto di fiducia in aula. Ma si è smentito ancora, affermando oggi che farà il rimpasto e cambierà posizioni nelle partecipate”. “Il sindaco – afferma Mara Carfagna, vicepresidente della Camera dei deputati e consigliere comunale di Forza Italia a Napoli -abbia un sussulto di dignità e si dimetta. Ha condannato Napoli ad una lenta agonia, adesso è arrivato il momento di smetterla. Oggi per l’ennesima volta la seduta del Consiglio comunale è stata sciolta per mancanza del numero legale. Tutto è paralizzato e l’amministrazione non ha più una maggioranza che la sostenga. Siamo al tutti contro tutti, ai veti incrociati per mantenere o per ottenere poltrone e poltroncine. Il fallimento della giunta de Magistris è evidente, non serve nemmeno la mozione di sfiducia delle opposizioni, basta la città che annega nei disservizi e la paralisi del Consiglio comunale. Invece di annunciare rivoluzioni, di ricercare alchimie politiche pur di continuare a galleggiare, il Sindaco ammetta di non essere più in grado di governare e liberi la città da questo incubo”.

Per Andrea Santoro (FdI-An), “è la prima volta che viene presentata una mozione di sfiducia. Sono mesi che il consiglio è completamente fermo e incapace di produrre nulla. Gli ultimi consigli si sono limitati ad assolvere obblighi di bilancio per non andare a casa. Nessun sindaco prima di de Magistris aveva fatto tanti rimpasti. Ci auguriamo che prima della discussione della sfiducia non sia convocato un altro consiglio, regola non scritta seguita anche da altri comuni. E non si usi il voto sul bilancio per ricompattare la maggioranza. De Magistris – incalza – da tempo dice di voler prendere le distanze ma non le ha prese né dai consiglieri di maggioranza protagonisti del discusso audio, ma neanche da chi attorno a lui è rimasto coinvolto nella vicenda di Tony Colombo. Anche la ricostruzione che Fanpage.it ha fatto, ristabilendo la verità rispetto a una mistificazione che era stata fatta da una certa televisione, credo sia fondamentale. Ci sono responsabilità enormi. Non basta dire che lui ha rifiutato di celebrare il matrimonio quando nella stanza accanto continua a tenere le persone coinvolte nella storia del matrimonio”.

“Da Bassolino – racconta Vincenzo Moretto (Lega)non è mai stata fatta una mozione di sfiducia. Con la Iervolino depositammo le firme presso il notaio per dimetterci, ma non raggiungemmo il numero, ma all'epoca i consiglieri erano 48. Le firme in quel caso servivano non per sfiduciare, ma per far cadere la giunta. C'è stato poi un tentativo fatto qualche mese fa dal M5S, ma non ha raggiunto le firme di tutte le opposizioni, per cui non si è potuta discutere. Questa volta si discuterà. Per la situazione che si è venuta a creare dentro la maggioranza e in città, questo atto ha un valore enorme. Il sindaco annuncia il rimpasto? Se conto bene siamo al settimo, come un grande hotel. Con assessori appena nominati già in odore di uscita”.

L'ipotesi del voto al Comune assieme alle regionali del 2020

Qual è l'obiettivo della sfiducia: andare alle elezioni congiunte con le regionali? “Se avesse un senso quanto uscito nell'audio nella riunione dei consiglieri di maggioranza – aggiunge Moretto dovrebbero votare anche loro la sfiducia”. Il centrodestra è pronto? “Certo, siamo forti anche nei sondaggi”. Anche lei ieri era al Metropolitan da Salvini, come legge il secondo coordinatore lombardo della Lega in Campania? “Non è che abbiamo bisogno di una guida lombarda, ma in Lombardia l'organizzazione messa in piedi dalla Lega ha funzionato, proviamo a replicarla anche qui”.

“La sfiducia è un atto dovuto – argomenta Marco Nonno (FdI-An)La città è mortificata da questa amministrazione. Oggi abbiamo dimostrato coesione e determinazione e di navigare tutti nella stessa direzione. Napoli non merita lo stillicidio dei servizi che sta subendo. Per non aver programmato la manutenzione straordinaria del verde per il terzo giorno abbiamo la chiusura delle scuole per maltempo. Mentre NapoliServizi sta fallendo. Ci stanno facendo rimpiangere la Iervolino”. “Anche le periferie sono abbandonate da 7 anni – commenta Salvatore Guangi (Fi) – I servizi non funzionano e i cittadini sono allo stremo”. Mentre Alessandra Quaglietta (Pd) aggiunge: “Il fatto che il consiglio non si riunisca da 4 mesi la dice lunga sull’attenzione della maggioranza per i problemi veri della città. Il sindaco diceva che nel 2019 Napoli sarebbe stata capitale dei trasporti? Io vedo un’azienda allo sbando, con mezzi che non funzionano e la città paralizzata dalla pioggia”. “Le persone aspettano i bus un’eternità – afferma Anna Ulleto (gruppo misto) – basta guardarsi intorno. Vorrei invitare de Magistris per una passeggiata per fargli vedere come sta la città: c’è spazzatura ovunque, materassi a terra, strade chiuse, un problema acuito dai disagi in Tangenziale”. “C’è incapacità di mantenere la maggioranza – sostiene Mimmo Palmieri (Napoli Popolare)afflitta da troppi problemi che pensa più al ruolo gestionali, ma non alla città in ginocchio”. “Chiediamo un atto di responsabilità al sindaco – spiega Roberta Giova (La Città)che restituisca a Napoli la dignità che merita,. Abbiamo ritenuto di sottoscrivere in maniera compatta la sfiducia assumendone la responsabilità. Stamattina si è visto che il sindaco non può contare su una maggioranza che voglia sostenere le sue scelte politiche. È opportuno che il consiglio si sciolga”.

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